Trapani a rischio radiazione

Salta l'ennesimo passaggio di proprietà. Pellino: "La città ci dia un mano per giocare a Catanzaro". E intanto arriva il deferimento per violazione del protocollo Covid

TRAPANI – Caos a Trapani, dove ieri tutto sembrava indirizzato verso la cessione della società siciliana al comitato di tifosi “C’è chi il Trapani lo ama” ma ora è tutto nuovamente in bilico.
Lunedì pomeriggio, per concludere il passaggio di proprietà, era intervenuta l’Alivision, vecchia socia di maggioranza. La società Alba Minerali (che fa riferimento all’attuale proprietà e a Pellino) si era impegnata a pagare la somma di 650 mila euro alla Alivision per rilevare il club granata.
L’azienda di Petroni ha inviato la liberatoria in cui dichiara che “si rinuncia a richiedere alla società Alba Minerali, ai suoi successori ed aventi causa, il corrispettivo delle cessioni di quote, pari a 650 mila euro e quindi la cessione del 100 per cento del capitale sociale del Trapani Calcio è stata effettuata a zero da parte di Alivision Transport”.
Le altre clausole prevedono lo svincolo della fideiussione assicurativa Generali rilasciata ad Alivision per l’iscrizione al campionato 2020/2021 entro il 31 dicembre 2020. Conclusi anche altri passaggi burocratici, a cominciare dalla nomina di Marco Salucci ad amministratore unico del Trapani.
In panchina dovrebbe tornare Daniele Di Donato e Sandro Porchia riprendere il ruolo di direttore sportivo. I due erano stati allontanati da Gianluca Pellino, che però non avrebbe tesserato Oberdan Biagioni e Gianluca Torma.
Oggi il dietrofront, con il comitato che non si è presentato dal notaio per il passaggio di proprietà. I tempi ora sono strettissimi e l’obiettivo è portare in campo la squadra granata domenica a Catanzaro per evitare la radiazione. La seconda rinuncia, infatti, come previsto dal regolamento, non lascerebbe scampo al Trapani e la escluderebbe dai ranghi federali.
Per questo motivo Pellino ha lanciato un pubblico appello: “Chiedo alla città di darci una mano – afferma Pellino – per disputare la partita a Catanzaro, cercando di metterci nella condizione di andarci. E’ mio interesse partecipare alla trasferta per escludere la possibilità di estromissione dal campionato del Trapani. Abbiamo trovato un medico di Licata disponibile per la partita di Catanzaro: ciò che ci manca è la figura medica per svolgere gli allenamenti nella sicurezza prevista dal protocollo sanitario”.
Intanto, il procuratore federale, a seguito delle verifiche eseguite dai pool ispettivi della procura federale, in relazione a quanto previsto dai protocolli sanitari finalizzati al contenimento dell’emergenza epidemiologia da Covid-19, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare il Trapani, per responsabilità oggettiva e propria, e tre tesserati.
Si tratta di Giuseppe Pace, presidente del cda e legale rappresentante del club all’epoca dei fatti, Monica Pretti, presidente del cda e legale rappresentante all’epoca dei fatti, e Giuseppe Mazzarella, responsabile sanitario all’epoca dei fatti. I deferimenti riguardano violazioni accertate con le visite ispettive del 25 giugno, del 22 luglio e del 13 settembre scorsi.

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