“Affondare i barchini? Non siamo criminali”

Musumeci replica a Lamorgese sui migranti. Il ministro: "Non devono partire". Il governatore: "Sottovalutato enormemente il rischio sanitario"

Il ministro Lamorgese spiega di non poter risolvere la questione migranti affondando i barchini e Nello Musumeci risponde.
Intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio, il presidente della Regione Sicilia ha detto: “Affondare i barchini? Ma ci hanno preso per criminali? Anche oggi il ministro dell’Interno ha perso l’occasione di dire una cosa semplice: hanno sottovalutato enormemente il rischio sanitario connesso alle migrazioni. Non hanno adeguato le strutture ai rischi connessi alla pandemia, di cui si aveva notizia dai primi di febbraio. Domani è il 7 settembre e solo domani si terrà una riunione per svuotare ed adeguare l’hotspot di Lampedusa. Mentre ancora nulla si sa degli altri. Ragione per la quale domani, al termine di quella riunione sull’isola, valuteremo quali provvedimenti urgenti assumere, avendo appena ricevuto anche la relazione sul Cara di Caltanissetta. Tutti hanno capito che la nostra è una battaglia di civiltà. Quindi non ci fermiamo”.
“Una delle accuse che ci rivolgono è che non abbiamo bloccato gli sbarchi autonomi. Ma non possiamo bloccare i barchini affondandoli. Non devono partire, bisogna quindi lavorare con i Paesi di provenienza, come la Tunisia dove sono stata due volte a luglio ed agosto”, aveva detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese al Forum Ambrosetti.
Il ministro ha ricordato che “negli ultimi due mesi tutti i migranti sono arrivati con sbarchi autonomi, l’unico arrivo con una nave ong è avvenuto la scorsa settimana ed ha riguardato 350 persone. In questo momento ci stiamo muovendo per aiutare la Tunisia, sostenere ed accrescere la sua capacità di gestione dell’amministrazione pubblica e dei flussi migratori”.
“Abbiamo parlato con il presidente della Repubblica e con il presidente del Consiglio incaricato – ha spiegato Lamorgese – ed abbiamo avuto tutte le rassicurazioni, hanno bloccato le partenze da Sfax, che era il principale porto utilizzato dai trafficanti; ora hanno trovato altri porti, ma noi abbiamo fatto tutti gli interventi del caso”.
E l’Italia chiede anche l’aiuto dell’Europa. Nel Patto per le migrazioni che sarà presentato a breve – ha sottolineato Luciana Lamorgese – si dovrebbe assolutamente stabilire il principio dei ricollocamenti obbligatori e non facoltativi. I paesi Visegrad non vogliono e noi abbiamo proposto che ci siano sanzioni economiche per chi non partecipa ai ricollocamenti”.

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