I catanesi tornano alla “nuova” fiera. Pogliese: “A breve apertura completa”

di Eva Spampinato. Dopo due mesi di stop riparte il mercato con 132 rivenditori di alimentari. All'ingresso termoscanner e app conta persone. FOTO - VIDEO 1-2

CATANIA – Ha riaperto a Catania la “Fera o’ Luni”, mercato storico di piazza Carlo Alberto, per adesso limitato a 132 rivenditori di generi alimentari. Dopo l’ultima rifinitura notturna con la pulizia e la sanificazione della piazza, stamattina si è dato il via alla “nuova” fiera con nuove regole.
Tra chi ha potuto iniziare a lavorare e chi, invece, è rimasto a guardare (i rivenditori del comparto tessile) esprimendo ancora una volta sconforto e insofferenza al sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che ha assicurato: “Stiamo pressando Roma affinché possano al più presto essere comprese nella riapertura anche altre categorie merceologiche che contano circa 700 concessioni. Era giusto avviare questa fase per aiutare il piccolo commercio che si è visto azzerare il proprio reddito a esclusivo vantaggio delle multinazionali delle grande distribuzione organizzata. Sostenere i nostri prodotti e i nostri operatori commerciali è fondamentale per fare ripartire la nostra economia, terribilmente segnata da due mesi di chiusura”.

La capienza massima delle persone che possono sostare all’interno della fiera per il momento è limitata a 400 persone in totale (268 i clienti e 132 gli operatori, due per bancarella) e viene regolata da una app conta persone. Alle 10.30 la fila agli ingressi ha cominciato a farsi importante. Tutti con le mascherine (qualcuno anche con la mascherina per gli occhi, di quelle che si usano in aereo o negli hotel per dormire, trasformata in mascherina sanitaria).
Personale della polizia municipale e provinciale, personale della Sostare e dalla protezione civile comunale oltre a garantire il contingentamento delle persone e misurare la temperatura con il termoscanner rifornisce di mascherine chi si presenta sprovvisto e invita a pulirsi le mani con il gel igienizzante prima di varcare la soglia di piazza Carlo Alberto.
Molto soddisfatto anche l’assessore alle attività produttive Ludovico Balsamo: “Un risultato organizzativo eccellente. Dobbiamo continuare su questa scia di collaborazione per avere mercati funzionali e rispettosi delle regole. Andremo avanti in questa direzione per migliorare ogni piccolo dettaglio perché vogliamo gradualmente avviare una fase nuova per il tessuto commerciale di Catania”.
Dentro, un caos composto. Alcune bancarelle si sono attrezzate con delle solide separazioni in plexiglass (dalle quali comunque filtra il fortissimo odore di olive sott’olio e conserve), altre con una semplice cordicella che delimita la zona oltre la quale il cliente non può andare. E per chi si fosse dimenticato che è importante lavarsi le mani e posizionare bene la mascherina davanti al naso e alla bocca, ecco un audio messaggio diffuso da una cassa posizionata in mezzo alla verdura.

 

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