Conte: “Tutta Italia zona protetta”. Lezioni sospese sino al 3 aprile

Oltre diecimila rientri in Sicilia

Coronavirus. Il premier: "Spostamenti possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute". Prolungato lo stop all'attività didattica in scuole e atenei. Nell'Isola 54 positivi. Razza: "Preoccupati per l'esodo". L'arcivescovo etneo: "Stop a messe e matrimoni". Chiude l'Ars, M5s contesta. Asp Catania: "Negli ambulatori solo visite urgenti e brevi". Ecco a chi segnalare l'arrivo dal Nord

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“Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Ci sarà l’Italia come zona protetta. Gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute. Portiamo la sospensione delle attività didattiche sino al 3 aprile su tutta la penisola isole comprese”. Ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.
“Abbiamo adottato una nuova decisione come governo – aggiunge Conte – siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini. Capisco le famiglie, i giovani, sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce delle nostre raccomandazioni potranno esser modificate, ma tempo non c’è n’è. C’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute”.
“Ci sarà un divieto di assembramenti. Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, come il campionato di calcio, abbiamo adottato un intervento anche su questo. Tutti, anche i tifosi, devono prenderne atto e non consentiremo neppure che possano essere utilizzate le palestre per lo svolgimento di attività sportive”.
“Per i trasporti non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare. Sugli effetti con l’estero non cambia nulla: gli spostamenti dei cittadini italiani avverranno sempre alle stesse condizioni ma controlleremo gli ingressi in Italia”.
“L’autocertificazione è una modalità accolta ormai in generale nel nostro ordinamento giuridico: è possibile se richiesti di giustificare lo spostamento, motivare la ragione. Le dichiarazioni devono essere veritiere. Se ci fosse una dichiarazione non veridica ci si espone a un altro reato che si aggiunge allo spostamento non giustificato. In più c’è la falsa certificazione”.
“Stiamo pensando, visto che stiamo affrontando aspetti della macchina organizzativa che vogliamo potenziare, a usare ogni mezzo per raggiungere l’obiettivo. Voi lo chiamate un supercommissario: io avverto l’opportunità di un coordinamento per l’approvvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie. E’ un ruolo che potrebbe affiancare il capo della protezione civile”. “Abbiamo concordato in Europa una richiesta di scostamento per 7,5 mld, stiamo ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po’ più elevata”. “Queste misure – ha concluso il premier – sono nel Dpcm che sto per firmare. Andrà in Gazzetta Ufficiale stasera”, le norme “entrano in vigore domani mattina”.

OLTRE 10 MILA RIENTRI IN SICILIA
. Sono oltre 10 mila i rientri in Sicilia auto-certificati di persone provenienti dal Nord Italia. La Regione sta monitorando costantemente gli aggiornamenti della piattaforma dove vengono raccolti i dati. Il boom, segnalano fonti dell’assessorato alla Salute, si è registrato nel weekend.
“La Sicilia sta lavorando per fronteggiare l’emergenza coronavirus, stiamo potenziando le terapie intensive aggiungendo 100 posti – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, intervenendo a Omnibus su La7 -, stiamo realizzando strutture temporanee: noi abbiamo dimostrato in queste settimane di essere in linea con le direttive nazionali e stiamo contenendo il contagio”.
“Siamo preoccupati per i casi positivi al coronavirus aggiuntivi che si possono determinare per l’esodo verso il Sud, che è stato indotto – ha aggiunto -. Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi sul sito delle Regione siciliana, perché è importante tracciare la presenza di chi raggiunge la Sicilia dall’area rossa o da quelle che sono state le aree gialle. Da ieri a oggi l’aumento dei casi sospetti è di pochissime unità, questo non ci deve fare abbassare la guardia. La buona notizia è che stamattina lasceranno Palermo i turisti di Bergamo che erano stati in quarantena da noi, a loro rivolgo a nome del governo un buon rientro a casa”.
IN SICILIA 54 CASI POSITIVI. Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province della Sicilia, aggiornati alle ore 17 di oggi, così come segnalati dalla Regione siciliana all’Unità di crisi nazionale: 54 pazienti, di cui 19 ricoverati (uno in terapia intensiva per precauzione), 34 in isolamento domiciliare e uno guarito: Agrigento 11; Catania 27; Enna 1; Messina 2; Palermo 10; Ragusa 1; Siracusa 2.
Dei 19 pazienti ricoverati (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) uno è in terapia intensiva per precauzione. Gli altri 35 sono in isolamento domiciliare.

IN ITALIA 463 MORTI. Sono 463, 97 in più di ieri, i morti legati al coronavirus in Italia. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla protezione civile. Sono 7.985 i malati, con un incremento di 1.598 persone rispetto a ieri; 724 le persone guarite, 102 in più. Borrelli ha comunicato che da domani saranno distribuite 100 mila mascherine negli istituti penitenziari, dove sono state montate 80 tende di pre-triage per lo screening del coronavirus.
CHIUDE L’ARS, IL M5S CONTESTA. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha deciso, d’intesa con i capigruppo parlamentari, di sospendere l’attività legislativa del Parlamento regionale, che riprenderà il prossimo 18 marzo. Anche le commissioni legislative torneranno a riunirsi dal 18 marzo, “con l’avvertenza che eventuali audizioni potranno essere effettuate esclusivamente tramite video-conferenza”. A Palazzo dei Normanni è interdetto l’accesso del pubblico fino al 22 marzo.
“La paralisi dell’attività legislativa dell’Ars non è certo la migliore risposta della Sicilia all’emergenza coronavirus – dice il capogruppo del M5s Giorgio Pasqua -. Ferme restando tutte le cautele e precauzioni per cercare di ridurre al minimo le esposizioni all’eventuale contagio, il Parlamento siciliano non può e non deve abbandonare il campo, ma deve operare al fianco del governo regionale in un momento difficile per la nostra Repubblica. Si trasmetterebbe altrimenti un cattivo segnale ai siciliani, che non possono sentirsi abbandonati dalle Istituzioni in questi delicatissimi frangenti”.
“VENIAMO DALLA ZONA ROSSA”: RAGAZZE DENUNCIATE. La polizia ha denunciato alla Procura di Agrigento due ragazze di 21 e 20 anni, una agrigentina e una favarese, protagoniste di un video circolato in maniera virale sui social network, in cui veniva raccontato, davanti a un locale della movida, del loro rientro dalla cosiddetta “zona rossa”. Immagini che ad Agrigento hanno sollevato polemiche. Le due ragazze dovranno, adesso, rispondere di reato di “procurato allarme” e per “inosservanza ai provvedimenti dell’autorità”. I poliziotti hanno anche sequestrato i loro telefoni cellulari.

RIENTRANO DA ZONA ROSSA SENZA SEGNALARLO: 3 DENUCIATI A ENNA. La polizia municipale di Enna ha denunciato all’autorità giudiziaria tre persone che, rientrate nel territorio comunale dalle zone a rischio, non hanno segnalato la loro presenza, non ottemperando a quanto previsto dal Dpcm e dall’ordinanza emessa dal presidente della Regione Siciliana. Sono stati richiesti alle società di trasporto gli elenchi di tutti coloro che hanno fatto rientro nel territorio comunale dalle zone a rischio dal 24 febbraio, in modo da procedere ai controlli incrociati e alla successiva denuncia all’autorità giudiziaria per chi si fosse sottratto all’obbligo di autodenuncia e di quarantena.
AMBULATORI ASP CATANIA: “SOLO VISITE URGENTI E BREVI”. Da domani negli ambulatori dell’Asp di Catania saranno assicurate le attività soltanto per le prestazioni urgenti (U) e brevi (B). Sono temporaneamente sospese le visite e le prestazioni ambulatoriali differibili (D) e programmabili (P). Gli utenti, le cui visite o prestazioni sono sospese, saranno richiamati in base alle ulteriori disposizioni che saranno impartite dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Regione Siciliana. Sono, inoltre, sospese momentaneamente le visite o prestazioni in attività libero professionale; le visite per gli accertamenti dell’invalidità; le attività di screening oncologico di primo livello.
SOSPESI MATRIMONI E MESSE. Chiese aperte per pregare e affidarsi al Signore, alla Madonna e ai Santi, ma sospese celebrazioni, feriali e festive, compresa quella eucaristica. Stop anche a sacramenti, sacramentali e liturgie come la Via Crucis, indipendentemente che avvengano in luoghi chiusi o aperti, e a matrimoni e funerali. Per le esequie è consentita la benedizione della salma nelle abitazioni nel rispetto del Dpcm dell’8 marzo scorso. Sono le disposizioni contro il diffondersi del coronavirus delle chiese di Catania, Acireale e Caltagirone ufficializzate con una nota congiunta dall’arcivescovo Salvatore Gristina e dai vescovi Antonino Raspanti e Calogero Peri.
Sono sospesi gli incontri di catechesi ai fanciulli e ai ragazzi e le attività di oratorio, fino a quando sono sospese le lezioni scolastiche, resta possibile il contatto via social e attraverso altre forme di condivisione e di collegamento. Sono sospese tutte le manifestazioni e gli eventi culturali di qualsiasi natura svolti in ogni luogo sia pubblico sia privato. Se i matrimoni non possono essere rinviati, alla celebrazione in privato siano ammessi i familiari più prossimi nel rispetto delle norme del Dpcm. “L’emergenza che viviamo insieme – affermo i tre vescovi – ci aiuti a scoprire il dialogo autentico nelle famiglie e tra amici”.

POSITIVA INFERMIERA A ENNA. C’è il primo caso di coronavirus confermato di un operatore sanitario di Enna che lavora all’ospedale Umberto I. Si tratta di un’infermiera che lavora al poliambulatorio e che sarebbe stata a contatto con il medico catanese, poi risultato positivo al virus la scorsa settimana, che lavora in cardiologia. La donna, che è risultata positiva al tampone, è a casa. L’infermiera è stata sottoposta a un primo tampone al quale è risultata positiva e ieri, un secondo tampone che ha confermato la presenza del Covid 19. Rimane stabile, invece, nelle sue condizioni di criticità, l’anziano ottancinquenne che nella notte tra sabato e domenica è stato trasportato a Enna da Sciacca. L’uomo è ricoverato nel reparto di malattie infettive.
IL SINDACO POGLIESE: “SERVE RESPONSABILITA’ DI TUTTI”. “No al panico, ma in questo momento serve la responsabilità di tutti per affrontare questa emergenza – ha detto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ai nostri microfoni -. Giovani e anziani devono cambiare le loro abitudini per evitare che il contagio, ancora da noi molto contenuto, possa dilagare”.
“L’amministrazione provvederà a effettuare controlli affinché l’ordinanza nei locali della movida venga rispettata – ha detto ancora Pogliese – e stiamo provvedendo alla sanificazione di tutti gli istituti scolastici, i quali nel frattempo si sono attrezzati con la didattica a distanza”.
Le persone che rientrano a Catania provenienti dalla Lombardia e da una delle 14 province del Nord Italia indicate dal Dpcm dell’8 marzo 2020 dovranno effettuare una segnalazione anche al servizio Protezione civile comunale telefonando allo 0957425157 dalle 8 alle 20 o inviando una mail a [email protected].

Vista l’attuale situazione di emergenza, ritenendo necessario applicare ogni disposizione nazionale e locale per contenere la diffusione del contagio del virus, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione d’intesa coi capigruppo consiliari, ha sospeso le sedute di Consiglio comunale fino a data da destinarsi, fatti salvi motivi di urgenza ed emergenza.
Castiglione ha anche disposto che le conferenze dei capigruppo e le sedute di Commissione dovranno tenersi in Aula Consiliare, per mantenere le distanze interpersonali previste dal nuovo Dpcm. “Invito tutte le componenti politiche e istituzionali – ha spiegato Castiglione – alla massima collaborazione per riorganizzare giorni e orari di convocazione delle predette riunioni di commissione, al fine di evitare situazioni di contagio anche solo potenziali. Siamo in emergenza e dobbiamo contribuire a contrastare il virus anche come istituzione consiliare, con misure idonee come la sospensione dei lavori dell’aula”.
A CHI SEGNALARE IL RIENTRO DALLE ZONE ROSSE. Le persone che rientrano a Catania provenienti dalla Lombardia e da una delle 14 province del Nord Italia indicate dal Dpcm dell’8 marzo dovranno effettuare una segnalazione anche al servizio Protezione civile comunale telefonando allo 0957425157 dalle 8 alle 20 o inviando una mail a [email protected]. L’iniziativa, resa nota dal Comune di Catania, è in linea con l’ordinanza firmata ieri dal governatore Nello Musumeci per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
IL SINDACO DI MESSINA: “NON DISCRIMINARE I FRATELLI DEL NORD”. “La struttura comunale per l’emergenza coronavirus è al vostro fianco. Ciò che non accetto è l’atteggiamento discriminatorio emerso anche da qualche rappresentante istituzionale nei confronti chi vive al Nord – ha detto il sindaco di Messina, Cateno De Luca -. Purtroppo i nostri territori sono stati segnati da tragedie. La solidarietà che è sempre scattata in ambito nazionale ha però fatto dell’Italia una vera nazione”.
L’AVVISO DELLA PROTEZIONE CIVILE. Con un avviso alla popolazione, Calogero Foti, capo del Dipartimento di Protezione civile della Regione siciliana, invita i cittadini a osservare le disposizioni contenute nell’ordinanza firmata ieri dal governatore Nello Musumeci per fronteggiare l’emergenza Covid-19. “Chiunque a partire dal 25 febbraio abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio devono, se accedono in Sicilia, comunicare tale circostanza al comune (mail istituzionale) presso il quale intendono risiedere o soggiornare e al dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio. E al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta”.
Inoltre, si legge nell’avviso, bisogna “registrarsi presso il sito web www.costruiresalute.it; osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall’arrivo con divieto di contatti sociali, osservare il divieto di spostamento e di viaggi, rimanere raggiungibili per ogni eventuale attività di sorveglianza”. Per ulteriori chiarimenti è possibile contattare il numero verde del dipartimento regionale della Protezione civile 800.45.87.87.
SUPERMERCATI PRESI D’ASSALTO A PALERMO. La notizia della zona rossa estesa a tutta l’Italia ha scatenato la corsa all’acquisto di beni di prima necessità anche a Palermo, dove è stato preso d’assalto da tanti palermitani il supermercato di una nota catena aperto anche nelle ore notturne nella centralissima via Libertà. Sono intervenuti gli agenti di polizia per evitare tafferugli. Nel supermercato in questo momento non possono entrare tutti e gli ingressi sono stati contingentati.

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