“Nessun motivo per allarmarsi”

VIDEO La conferenza di Musumeci

Coronavirus. Il governatore siciliano: "Purtroppo i controlli sugli arrivi non sono accurati. La chiusura delle scuole per ora non è necessaria". Negativi 9 tamponi a Catania, Comune smentisce notizie su lezioni sospese. Sale a 6 il numero dei morti in Italia. A Mussomeli in isolamento volontario 4 muratori rientrati dal Veneto

VIDEO Fatalismo siciliano: "Se viene viene"

VIDEO Nel Catanese finite le mascherine

L’identikit delle persone a rischio

CATANIA – “Non c’è motivo per allarmarsi. Il primo nemico non è il virus ma la paura”. Il governatore siciliano Nello Musumeci cerca di calmare le acque per evitare la psicosi. E’ appena finito il vertice catanese e in conferenza stampa il presidente della Regione fa il punto della situazione: “Stiamo facendo il possibile, tutte le procedure necessarie sono state attivate. I siciliani non devono essere preoccupati ma occupati. Occupati a dare il loro contributo. Come? Innanzitutto curando l’igiene personale”.
Musumeci insiste sulla giusta diffusione delle notizie. “L’informazione è l’aspetto più importante, deve essere capillare e accessibile a tutti. Neanche noi abbiamo una risposta a tutte le domande, ma speriamo di saperne di più domani alla riunione del Consiglio dei ministri alla quale parteciperemo”.

Qualche ansia alla fine il governatore la tira fuori: “Siamo preoccupati per gli  arrivi nei porti, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie. Non tutti i controlli sono stati effettuati in maniera oculata. Ieri si sono registrati 63 voli negli aeroporti dell’Isola, con 9.000 passeggeri. Fortunatamente erano tutti negativi. Però migliaia di altre persone arrivano in Sicilia senza accurati esami. Pretendiamo garanzie dal governo nazionale”.
Accanto a Musumeci c’è Leoluca Orlando: “Con i sindaci – spiega il presidente della Regione – abbiamo concordato un’azione comune a partire da domani, dopo il Consiglio dei ministri. Incontrerò anche i prefetti dell’Isola, perché tutti qui parlino lo stesso linguaggio. Ma in un momento così difficili non dobbiamo perdere il controllo, ogni cittadino deve fare il mestiere di cittadino. Vedrete che supereremo questa stagione, che speriamo possa durare solo qualche settimana. Le manifestazioni all’aperto? Valuteremo. Poi sta alla prudenza di ciascuno di noi. La chiusura delle scuole per ora non si pone, non è necessaria”.
RAZZA: “ECCO COSA STIAMO FACENDO”. “Il tempo di refertazione dei tamponi effettuati sin qui è sempre stato inferiore alle 12 ore – dice l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza -. Insieme col dipartimento alle attività sanitarie, in vista di un aumento del numero di esami da svolgere, pensiamo di aumentare da due a cinque il numero dei laboratori di analisi abilitati per l’accertamento del coronavirus. Al momento sono abilitati il Policlinico di Palermo e di Catania”.
“Abbiamo incrementato – prosegue – la dotazione dei posti letto, tutti i percorsi sono adeguatamente monitorati. I pazienti ospitati per sospetto coronavirus sono stati posti in adeguata sorveglianza sino all’esecuzione dell’esame. Stiamo organizzando un piano di sanificazione di tutte le aree di pronto soccorso e di maggiore frequentazione ospedaliera. Valutiamo un accesso dedicato di pre-triage per pazienti con sindrome influenzale”.
Razza ricorda “che invece di andare al pronto soccorso, inizialmente bisogna rivolgersi al medico di famiglia o chiamare il numero di servizio. E’ fondamentale far comprendere regole di condotta da tenere e uniformarle sul territorio regionale. I cittadini devono avere chiaro come comportarsi in caso di sindrome influenzale o crisi respiratoria”.
L’assessore sottolinea che “c’è una richiesta spiccata di tamponi e di esami. Non è vero, come ho letto sui social, che non sarebbero presenti sufficienti presidi nelle strutture ospedaliere. Non esiste un test apposito da distribuire, si tratta di un normalissimo tampone faringeo che viene inviato ai laboratori di analisi. Il tampone deve essere riservato a chi presenta sintomatologia precisa. Siamo pronti ad attivare un numero verde nelle prossime ore visto che c’è un po’ di confusione e al numero unico di emergenza sono arrivate telefonate per chiedere informazioni sulle regole di comportamento”.
A CATANIA 9 TAMPONI NEGATIVI. Sono risultati tutti negativi i nove tamponi eseguiti fino a ora dal servizio Epidemiologia dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, sette in città e due a Caltagirone. “Sul territorio, così come stabilito dalle disposizioni ministeriali e assessoriali – dice l’Asp – la situazione è costantemente monitorata, viene applicata la misura della quarantena con sorveglianza attiva nei casi sospetti o a rischio e vengono eseguiti con tempestività i controlli necessari per limitare al massimo la possibilità del contagio. L’Asp di Catania ha istituito una Unità per l’emergenza finalizzata al coordinamento delle attività aziendali coinvolte, presieduta dal direttore sanitario, Antonino Rapisarda”.

SEI MORTI IN ITALIA. Sono sei le vittime del Coronavirus in Italia: le ultime due sono un ottantenne di Castiglione d’Adda, ricoverato in ospedale, e un 88enne di Caselle Lanne, in provincia di Lodi. Continua a salire il numero dei positivi: al momento – secondo i dati forniti dal commissario Angelo Borrelli – sono 229 in tutta Italia, comprese le 6 vittime e il ricercatore rientrato da Wuhan che è guarito e che è stato dimesso dallo Spallanzani nei giorni scorsi.
Al momento, dunque, si registrano 167 contagiati in Lombardia (comprese le 4 vittime), 27 in Veneto (compreso l’anziano morto a Vo’ Euganeo), 18 in Emilia Romagna, 4 in Piemonte e 3 nel Lazio (la coppia di cinesi allo Spallanzani e il ricercatore dimesso). Dei positivi, 99 sono ricoverati con sintomi in ospedale, 23 sono in terapia intensiva e 91 in isolamento domiciliare.
NEL NISSENO 4 PERSONE IN ISOLAMENTO VOLONTARIO. Quattro persone di Mussomeli (CL) tornate da Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, paese dove si è registrato un decesso per Coronavirus, si trovano in isolamento volontario presso le loro abitazioni. Si tratta di quattro muratori che stanno eseguendo dei lavori per una ditta a Vo’ Euganeo. I quattro non presentano alcun sintomo, ma dopo essersi consultati anche con i propri medici di famiglia, hanno deciso spontaneamente di rimanere in isolamento nelle loro abitazioni. Intanto l’Asp di Caltanissetta ha istituito una task force attiva 24 ore su 24 per fronteggiare eventuali emergenze.
FAKE NEWS CHIUSURA SCUOLE A CATANIA. In riferimento a una fake news che riproduce grossolanamente un provvedimento del sindaco per la chiusura delle scuole e abusivamente messa in circolazione, il Comune di Catania ne ha smentito categoricamente il contenuto. “Ogni comunicazione dell’amministrazione – spiega una nota del Comune – va esclusivamente riferita a quelle pubblicate sul sito internet del Comune di Catania e sui canali social ufficiali Facebook e Instagram”.

GITE SCOLASTICHE SOSPESE. “Sono sospese le uscite didattiche e i viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all’estero. Questo è stato deciso dal Consiglio dei Ministri ieri per evitare la diffusione del Coronavirus”, lo ribadisce l’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana Roberto Lagalla. “Si tratta di una misura precauzionale – spiega – per la quale si chiede ai dirigenti scolastici la massima collaborazione. Tengo molto a rassicurare le famiglie perché come già dichiarato ieri dall’assessore Razza, in Sicilia non ci sono ragioni di allarme ma è necessario e nostro dovere adottare le giuste misure di prevenzione in linea con le direttive nazionali e con le coerenti conclusioni della Unità di crisi regionale che in tale direzione si è già espressa nella riunione di ieri a Catania”.
ANNO SCOLASTICO A RISCHIO? Le chiusure delle scuole a nord potrebbero mettere a rischio la validità dell’anno scolastico? Le leggi sull’ordinamento scolastico parlano chiaro: “allo svolgimento delle lezioni sono assegnati almeno 200 giorni”. Ciò vuol dire che, qualora alcuni istituti scendessero sotto questa soglia, l’anno potrebbe essere considerato ‘non valido’. Uno scenario tutt’altro che irrealizzabile, visto che in molti Comuni delle regioni interessate dalle ordinanze di chiusura delle scuole (sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia) durante l’anno scolastico 2019/2020 si sono già dovute fronteggiare emergenze di altro genere, su tutte il maltempo.
Il ministero dell’Istruzione, tuttavia, nel 2012, ha emanato una nota – riferita proprio al maltempo ma adattabile al coronavirus – in cui precisa: “Può tuttavia accadere… che si verifichino eventi imprevedibili che inducano i Sindaci ad adottare ordinanze di chiusura delle sedi scolastiche….Al ricorrere di queste situazioni si deve ritenere che è fatta comunque salva la validità dell’anno scolastico, anche se le cause di forza maggiore, consistenti in eventi non prevedibili e non programmabili, abbiano comportato, in concreto, la discesa dei giorni di lezione al di sotto del limite dei 200”. E dunque l’anno scolastico è salvo.
TEST NEGATIVO A PALERMO. E’ negativo il test eseguito dal laboratorio d’analisi del Policlinico di Palermo sull’uomo che ieri era stato ricoverato nel reparto malattie infettive dell’ospedale Cervello e che aveva fatto scattare l’allarme. La sua presenza al pronto soccorso ieri aveva scatenato il fuggi fuggi di pazienti.
L’uomo aveva raccontato di aver pranzato con un due turisti cinesi residenti ad Amburgo più di un mese fa. Erano arrivati i sanitari del 118 e lo avevano trasportato nel reparto malattie infettive. Erano state distribuite mascherine al personale a tutti pazienti e ai familiari presenti in pronto soccorso. I locali d’attesa erano stati sanificati. Adesso l’esame sul tampone faringeo ha escluso l’infezione da Coronavirus.
“NON CI SONO RIMEDI, ATTENTI ALLE TRUFFE”. “Attenzione, in questo momento abbiamo notizia che stanno circolando tanti ciarlatani che cercano di vendere rimedi specifici contro il coronavirus: non esistono né rimedi naturali né rimedi omeopatici che possano in qualche maniera renderci immuni da questa infezione”, afferma Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa. Dunque, avverte l’esperto, “il consiglio ai cittadini è di non buttare i via i propri soldi e, soprattutto, bisogna evitare che qualcuno assuma tali prodotti e creda di essersi immunizzato contro il coronavirus”.

DENUNCIATO INFERMIERE. Intanto in Sicilia è psicosi. Ieri a Messina un infermiere del Policlinico Gaetano Martino di Messina aveva annunciato con un video privato la presenza di un sospetto caso di Coronavirus nel pronto soccorso, generando un allarme immotivato visto che il paziente proveniente dal Piemonte era in attesa di conoscere i risultati del tampone, poi negativi. Il sanitario è stato sospeso dalle mansioni, denunciato per procurato allarme e domani, secondo quanto comunicato dal direttore generale del Policlinico Giuseppe Laganga, sarà avviato il procedimento di licenziamento.

“USIAMO VITTORIO EMANUELE E SANTA MARTA”. Il Codacons Medici interviene sull’emergenza con un proposta forte: “L’impossibilità di distinguere clinicamente tra l’infezione da Coronavirus e sintomatologie simil influenzali di altra natura determinerà una prevedibile autotutela da parte dei medici di famiglia che, privi come sono al momento, di ogni materiale di protezione fornito dall’Asp (mascherine ffp3, occhiali, tute) non potranno visitare i pazienti se non esponendo se stessi e gli altri assistiti al rischio di contagio. Ciò creerà certamente disagi, proteste e conflittualità. Servono quindi strutture dove si possano visitare in sicurezza questo genere di pazienti. Il Codacons Medici propone quindi di utilizzare strutture come il Vittorio Emanuele o il Santa Marta che in brevissimo tempo potrebbero essere rese funzionali”.

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