Donne medico siciliane tra impegno sociale e aggiornamento

di Nuccio Sciacca - A Catania un nuovo direttivo e ad Augusta sdegno per l’ultima aggressione

Mentre Rosalia Maria Sorce, delegata regionale dell’Associazione donne medico (Aidm) esprime solidarietà alla collega di Augusta vittima dell’ennesimo episodio di violenza nei confronti di un operatore sanitario e dove ancora una volta si parla di un medico donna che continua a rappresentare il profilo più a rischio, la sezione di Catania rinnova il proprio direttivo che è adesso costituito dalla presidente, Ines Monte, e da Patrizia Barone, Giusy Curatolo, Daniela Di Stefano, Caterina Gagliano, Maria Clorinda Mazzarino, Daniela Puzzo e alla past-president Claudia Pricoco.
Scopi dell’associazione sono la ricerca e l’attività clinica, la promozione di approcci interdisciplinari tra aree mediche e aree di altre discipline scientifiche anche per lo sviluppo di ricerche che, come ha indicato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, studino il genere come determinante di salute, e ancora, senz’altro, la promozione dei valori etici ai più elevati livelli standard per assicurare l’equità di genere in ambito lavorativo evitando ogni forma di discriminazione.
L’Associazione Italiana Donne Medico (Aidm) è un’associazione apartitica, aconfessionale e senza fini di lucro. Fondata il 14 ottobre 1921 a Salsomaggiore Terme e riconosciuta nel 1922 a Ginevra, dal Bureau Internazionale, è membro della “Medical Women’s International Association” (Mwia).
Ha adottato come emblema la figura di Igèa, figlia di Esculapio e dea della salute, con il motto “Matris animo curant”. Le donne laureate in medicina, negli anni ‘20, erano meno di 200 in tutta Italia. Tra di loro Maria Montessori, socia Aidm dal 1928. Attualmente sono circa 2000 le socie distribuite in 58 sezioni diffuse su tutto il territorio nazionale.

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