Catania: esami inutili e a pagamento, arrestato neonatologo del San Marco

Ai domiciliari Alessandro Rodonò: avrebbe costretto i genitori dei piccoli pazienti ad accertamenti ospedalieri in intramoenia. L'assessore Razza: "Gravità inaudita". Codacons: "Si dovranno risarcire le famiglie"

CATANIA – La polizia di Catania ha posto agli arresti domiciliari il dirigente medico Alessandro Rodonò, in servizio presso il reparto di Neonatologia dell’ospedale San Marco di Catania.
Le indagini hanno fatto luce, al momento, su quattro gravi episodi concussivi (due in forma consumata e due in forma di tentativo), tra settembre e ottobre del 2019 in danno di genitori di neonati prematuri ai quali richiedeva somme di denaro per effettuare esami inutili che egli, però, prospettava come necessari per valutare le condizione di salute dei loro figli.
Secondo quanto si è accertato, il medico dopo avere effettuato i controlli di routine a spese del servizio sanitario nazionale, prospettava ai genitori dei piccoli pazienti la necessità di effettuare ulteriori ecografie cerebrali, in realtà del tutto inutili, e, approfittando della preoccupazione ingenerata, intimava ai genitori di eseguire l’esame ecografico in “intramoenia”, quindi a pagamento, prospettando che in caso contrario si sarebbe rifiutato di eseguire l’esame. Proseguono le indagini per la individuazione di altre vittime.
Prende posizione l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. “I fatti contestati dalla Procura di Catania al medico dell’ospedale San Marco posto stamani agli arresti domiciliari, qualora fossero confermati, sono di una gravità inaudita. Se è vero ciò che sostiene l’autorità giudiziaria, l’episodio in questione getta discredito sull’intero sistema sanitario regionale danneggiando i tantissimi operatori che quotidianamente operano con onestà e nell’esclusivo interesse della salute dei cittadini, per questo auspico che venga fatta piena luce senza alcuno sconto”.
“Come da prassi e ai sensi del contratto di lavoro – conclude Razza –  l’Azienda  attiverà un procedimento disciplinare nei confronti del medico coinvolto nell’inchiesta con sanzioni che potrebbero arrivare fino al licenziamento”.
Sulla vicenda interviene anche Codacons. “Se saranno confermate le accuse, il medico dovrà essere sanzionato pesantemente anche dall’Ordine dei Medici di Catania. Se l’Ordine non interverrà-spiega il Codacons- si renderà complice” spiega in una nota l’associazione dei consumatori.
“Una situazione che aprirebbe le porte ai risarcimenti in favore dei genitori dei neonati prematuri, per il danno economico e morale subito, e per i pericoli di pregiudizio per la salute dei neonati.
Se saranno accertati gli illeciti chiameremo tutti i responsabili a rispondere dei danni provocati”.
“Tutti gli interessati possono prendere già da ora contatto con il Codacons, inviando mail a [email protected] o telefonando allo 095441010, per costituirsi come parte offesa nel procedimento della magistratura, e avviare così l’iter risarcitorio” conclude l’Associazione.

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