Urla dal silenzio

di Alberto Cigalini. Clima surreale al Massimino nel pari a porte chiuse tra Catania e Casertana in una gara che resterà una pagina buia per i colori rossazzurri: 1-1 con due gol sugli sviluppi di una punizione, Curiale (foto Galtieri) replica a Caldore

a.cig.) Mestizia. L’unico sentimento possibile in un pomeriggio come questo. Non per la giornata uggiosa. E neppure per il risultato e la classifica tutt’altro che brillanti eppur, almeno stavolta, secondari. Sebbene, di buona norma, debba essere il calcio giocato a comandare, Catania-Casertana passerà alla (triste) storia come la partita disputata a porte chiuse per mancanza di steward.
Pagina buia di un momento assai complesso, in campo e fuori. Le incognite sul futuro della società – che necessiterebbero di risposte e riscontri precisi, al di là di generiche rassicurazioni – pesano come macigni sull’ambiente e sulla squadra, benché Lucarelli si prodighi, come comprensibile, nell’allontanare alibi di ogni genere.
Le legittime preoccupazioni per le sorti del club si conciliano purtroppo con una graduatoria che vede gli etnei assai lontani dai quartieri alti, complice un rendimento che non decolla nonostante l’avvicendamento in panca (una sola vittoria nelle ultime cinque giornate di campionato, quattro delle quali disputate in casa).
In un contesto simile, surreale a dir poco, il dato agonistico non è semplice da raccontare. Il senso di straniamento trasmesso da uno stadio desolatamente vuoto (foto Galtieri, sotto) prevale su tutto e non potrebbe essere altrimenti con tribune e curve deserte e le voci di giocatori, tecnici e arbitro percepibili distintamente.

Il silenzio assordante del Massimino viene squarciato solo per un attimo dall’urlo dovuto ai due gol, entrambi scaturiti da palla inattiva, ma torna velocemente a imporsi su tutto per il resto del match. Che sarebbe pure importante, visto che gli etnei non possono permettersi di perdere ulteriore terreno.
Date le premesse ambientali e aggiunte ad esse le condizioni precarie di un terreno di gioco messo a dura prova dalla pioggia e dal terzo incontro ufficiale in sei giorni, le possibilità che ne venga fuori una partita di ardua interpretazione sono alte e puntualmente confermate dallo sviluppo dei 90′.
Lucarelli prova a giocarsela schierando l’undici previsto e disponendosi a specchio con l’avversario: 3-5-2 contro 3-5-2. Senza sei elementi, il tecnico livornese propone l’ormai abituale terzetto difensivo, Biondi e Pinto cursori, Mazzarani mezzala ad affiancare Rizzo e Dall’Oglio e l’inedito duo offensivo Catania-Curiale in avanti.
Un paio di tentativi fuori bersaglio di Rizzo nei primi dieci minuti sembrano preludere a un approccio arrembante, ma non dura. Le due squadre s’impantanano sul campo pesante stentando a rendersi pericolose. Il gioco è spezzettato, i falli numerosi, gli interventi dei portieri nulli.
Mentre dall’esterno echeggiano i cori dei tifosi della curva nord, ritrovatisi fuori dal Massimino, la Casertana trova su calcio piazzato – un classico, soprattutto in casi come questo – l’episodio che sblocca il punteggio: punizione di Zito dalla sinistra e palla che attraversa l’area di casa, complice una copertura difensiva approssimativa, sino a finire sulla testa di Caldore, autore del colpo di testa vincente (foto Galtieri, sotto).

Episodio favorevole agli ospiti – che prima ci avevano provato con un tiro sul fondo di Starita e in chiusura di frazione mancano il raddoppio con una girata alta di D’Angelo su servizio dello stesso Starita – presto controbilanciato in avvio di ripresa dal pari di Curiale, lesto a ribadire in rete una punizione di Mazzarani sulla quale la difesa ospite pasticcia non poco.
Il Catania, più deciso rispetto alla prima frazione, alza la pressione e ha almeno due ottime occasioni per raddoppiare: un colpo di testa di Silvestri con palla d’un soffio a lato su angolo dalla destra e un sinistro fuori bersaglio di Catania, ben imbeccato da Mazzarani, scaltro nel soffiare palla a Clemente al limite dell’area.
Lucarelli cerca di aggiungere forze fresche inserendo prima Calapai e Di Molfetta e poi Lodi e Barisic passando anche al 4-3-3, ma chi entra non fa meglio di chi è uscito e i troppi errori tecnici, alcuni davvero banali, spengono le residue speranze di vittoria dei rossazzurri – che rischiano grosso su una trattenuta in area di Pinto su Starita con tanto di maglia vistosamente allungata – mentre la pioggia scende copiosa. Degna conclusione di una giornata cupa per i colori rossazzurri.
CATANIA-CASERTANA 1-1
Catania (3-5-2): Furlan 6; Silvestri 6, Biagianti 6 (19′ st Di Molfetta 5), Esposito 6; Biondi 6 (18′ st Calapai 5.5), Dall’Oglio 5.5, Rizzo 6, Mazzarani 6 (28′ st Lodi 5), Pinto 5.5; Catania 5.5 (28′ st Barisic 5), Curiale 6. In panchina: Martinez, Noce, Pino, Marchese, Fornito, Llama, Rossetti. Allenatore: Lucarelli 5.5
Casertana (3-5-2): Crispino 5.5; Longo 6, Silva 5.5, Caldore 6.5; Adamo 5.5 (43′ st Matese sv), D’Angelo 6, Santoro 6, Laaribi 5.5 (11′ st Clemente 5), Zito 6.5; Origlia 5.5 (11′ st Paparusso 5.5), Starita 6 (30′ st Floro Flores 5.5). In panchina: Zivkovic, Galluzzo, Ciriello, Gonzales, Zivkov, Varesanovic. Allenatore: Ginestra 6
Arbitro: Moriconi di Roma 5.5
Reti: 36′ pt Caldore; 4′ st Curiale.
Note: gara disputata a porte chiuse. Ammoniti: Curiale, Origlia, Pinto, Ginestra, Silvestri, Floro Flores, Esposito. Angoli: 6-2. Recupero: 1′, 4′.

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