Crolla soffitto a scuola durante la notte. “Non c’era alcuna criticità evidente”

Tremestieri Etneo. Inagibili alcune classi del plesso Settebello Nord del circolo didattico Madre Teresa di Calcutta. Rabbia e polemiche dei genitori: "I bimbi sono entrati in aula, chi ha autorizzato l'ingresso?". Il sindaco Rando: "Subito al lavoro per le verifiche e per dare risposte alle famiglie". FOTO - VIDEO

TREMESTIERI ETNEO (CATANIA) – Brutta sorpresa stamattina all’apertura del circolo didattico “Madre Teresa di Calcutta” di Tremestieri Etneo, plesso Settebello Nord, per il crollo, avvenuto nella notte, di mattoni forati dal soffitto di una delle classi, probabilmente dovuto alle infiltrazioni causate dalle forti piogge della scorsa settimana.

L’aula in questione, la 2 B, e quelle adiacenti (quelle più danneggiate) sono state già chiuse e gli alunni trasferiti temporaneamente nel plesso Settebello Sud. Il sindaco Santi Rando ha subito attivato l’ufficio tecnico che si sta adoperando per le verifiche. Durante una riunione, alla presenza anche della responsabile del plesso e della preside, è stato deciso di chiudere tutto il plesso almeno fino a mercoledì, giorno in cui dovrebbero concludersi le verifiche più approfondite richieste dall’amministrazione comunale, di concerto con i genitori degli alunni e con il personale scolastico.
Nel frattempo, per evitare il ricorso ai doppi turni, il sindaco Rando ha provveduto a fornire alla scuola le 12 aule che nel plesso Settebello Nord ospitavano 320 alunni. Le aule individuate sarebbero tutte dislocate nel comprensorio di Canalicchio: plesso Settebello Sud, scuola dell’infanzia Garden Park, scuola media Raffaello Sanzio, delegazione comunale di Canalicchio e Parrocchia San Marco. L’amministrazione comunale, nel caso dovesse essere necessario, si riserva la possibilità di chiedere temporanea ospitalità al Campus Don Bosco, la struttura privata che si trova proprio a fianco al plesso danneggiato.
RABBIA E POLEMICHE. Non ci stanno i genitori degli alunni che giudicano di una gravità inaudita ciò che è accaduto oggi nella scuola di Canalicchio. “Non minimizzate. Questo non è intonaco – si legge in uno dei commenti sulla pagina Facebook del sindaco – La fortuna è stata che non vi era nessuno perché sennò il post lo faceva da piazza Lanza”.
Accuse ancora più gravi rivolte al responsabile della sicurezza della scuola che, dopo aver visto i danni all’interno delle classi, ha autorizzato l’ingresso a scuola dei piccoli alunni, mettendo a rischio la loro incolumità. “I bambini sono stati accolti regolarmente a scuola, solo alle 8.40 è arrivata la comunicazione di andarli a prendere” conferma una mamma. Un altro genitore aggiunge che “i bambini erano regolarmente entrati, se non era per qualche maestra che si è categoricamente opposta avrebbero fatto normalmente lezione”. Nelle chat dei genitori si moltiplicano le richieste di azioni legali nei confronti di tutti i responsabili della vicenda.
“Siamo in guerra – scrive un papà mostrando la foto del crollo – Questa è un aula della scuola di nostro figlio – È crollata sui banchi una porzione di soffitto di circa 3 mq equivalente più o meno a un peso di 50 kg, si è sfiorata la tragedia, solo per puro caso l’aula era vuota. Poteva esserci sotto mio figlio, poteva esserci sotto tuo figlio, poteva esserci sotto il figlio del sindaco Santi Rando o dei responsabili della sicurezza dei plessi scolastici. Tenderanno a minimizzare ma li vorrei vedere investiti da una massa di 50 kg sulla testa. Diranno non si poteva prevedere, e no! Bastava prima dell’apertura dell’anno scolastico procedere ad una ricognizione dei locali”.
“Queste cose avvengono all’improvviso a seguito di ripetute infiltrazioni ma sono prevedibili se le persone facessero il loro lavoro. Qualcuno deve necessariamente rispondere penalmente, qualcuno deve perdere il posto, qualcuno deve andare a fare altro nella vita. Non possiamo affidare la vita dei nostri figli a gente di questo genere ma soprattutto noi padri e madri non possiamo accettare di mandare i nostri figli in guerra” conclude il post.
LA RIUNIONE TECNICA. “Durante la riunione i tecnici, all’esito di un primo sommario sopralluogo, hanno imputato il crollo dell’intonaco al processo di ossidazione di alcuni ferri interni alla struttura. Tale processo è rimasto nascosto dallo stato integro della guaina di copertura dell’edificio e dei solai adiacenti alla zona interessata: non erano evidenti le macchie di umidità, per cui la criticità non era stata ravvisata durante l’ultimo sopralluogo – spiga il sindaco Rando – I tecnici riferiscono che saranno necessarie indagini più approfondite per appurare l’entità del danno e pianificare la tipologia dei lavori che si renderanno necessari. Pertanto, di comune accordo, si è deciso di disporre la chiusura del plesso fino a mercoledì 6 novembre, in modo da consentire accertamenti da parte degli uffici comunali competenti”.
“Nel corso della riunione sono state inoltre concertate le possibili soluzioni volte a garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche, anche nell’eventualità di chiusura totale o parziale del plesso, cercando di scongiurare l’ipotesi dei doppi turni e intendendo minimizzare il disagio logistico delle famiglie” conclude il primo cittadino di Tremestieri Etneo”.
LE REAZIONI. Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Ferdinando Pagliarisi, segretario generale della Cisl Scuola etnea si dicono “fortemente preoccupati, ma occorre maggiore consapevolezza tra le figure scolastiche preposte, sfruttare appieno le risorse economiche disponibili per l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza degli edifici. È necessario però che la Città metropolitana assuma il coordinamento tra i Comuni con organici carenti”.
“Siamo preoccupati – spiega Pagliarisi – perché già a settembre era stata richiesta una verifica per le condizioni della scuola e, nonostante le rassicurazioni, oggi ci troviamo davanti a una tragedia sfiorata. Non osiamo pensare quali conseguenze se il crollo fosse avvenuto durante le lezioni. Appena un anno fa il MIUR aveva messo a disposizione circa 145 milioni di euro per finanziare la verifica antisismica e l’eventuale progettazione di interventi d’adeguamento: 100 milioni direttamente e 45 dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Potevano richiederlo gli enti locali, Comuni e Città metropolitana, proprietari di uno o più edifici scolastici di ogni ordine e grado che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 e censiti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Tali opportunità vanno sfruttate, ma occorrono dirigenti informati e in grado di sollecitare gli enti locali adeguatamente”.
Sul caso è intervenuta la deputata catanese del M5s Simona Suriano: “Dalle foto che abbiamo visto è un miracolo che non sia successo nulla di grave”, afferma. “Serve una verifica straordinaria nelle scuole comunali e in quelle di pertinenze della città metropolitana, perché la sicurezza dei nostri ragazzi deve essere garantita al cento per cento. Faccio appello ai sindaci dei comuni del comprensorio etneo e al sindaco della città metropolitana, perché avviino subito questa attività. Da rappresentante del territorio chiederò ai ministeri competenti di intervenire, ove possibile, con misure urgenti per garantire la sicurezza nelle scuole”.
“Di recente, ho chiesto ai parlamentari del M5S di portare alla luce anche la vicenda della scuola ‘Calcutta’ che sarebbe stata costruita in prossimità di una faglia e sulla quale sono in corso verifiche della Protezione civile per accertarne la sicurezza”, aggiunge la consigliera comunale Pulvirenti. “Il crollo alla ‘Settebello’, la vicenda della ‘Calcutta’, le condizioni del ‘Polivalente’ a San Giovanni La Punta, dove gli alunni del liceo artistico “Greco” fanno lezione nei corridoi, insieme a tante altre situazioni critiche delle scuole di Catania e provincia sono un campanello d’allarme che non si deve sottovalutare” conclude la parlamentare del Movimento.
Twitter: @LucaCiliberti

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