Sea Watch, la richiesta della pm etnea: ‘Fate scendere minori non accompagnati’

La nave con 47 migranti è al largo di Siracusa. Il sindaco: "Disposti ad accoglierli". Salvini: "Ci pensi l'Olanda"

CATANIA – La Procura per i minorenni di Catania chiede che “possano sbarcare” i minori non accompagnati presenti sulla Sea Watch “per essere collocati in apposite strutture”. Lo scrive la procuratrice Caterina Ajello in un documento inviato ai ministri dell’Interno e dei Trasporti, al presidente del tribunale per i minorenni di Catania e alla Procura etnea. I minori non accompagnati sono 8 sui 13 presenti sulla Sea Watch.
La richiesta è stata avanzata dopo che “dall’ufficio dei Difensori dei diritti dei bambini del Comune di Siracusa è stata segnalata” al suo ufficio “la presenza di minori non accompagnati a bordo della nave della Ong ‘Sea Watch3’, ferma nella rada del Siracusano”.
“Atteso la loro presenza nel distretto di mia competenza – osserva la procuratrice Ajello – la loro tutela deve essere assicurata da questa Autorità giudiziaria. I diritti riconosciuti dalle convenzioni internazionali e dalla normativa italiana impongono il divieto di respingimento, di espulsione, riconoscendo invece il diretto ad esser accolti in strutture idonee, ad avere nominato un tutore, ad essere accolti e ad avere un permesso di soggiorno”. Diritti che, sottolinea la procuratrice Ajello, “vengono elusi a causa della permanenza a bordo della nave” dove sono “costretti a situazione di disagio fino a quando la situazione politica internazionale non sarà risolta” con “grave violazione dei loro diritti”.
La nave è ancorata a un miglio al largo delle coste di Siracusa. L’ingresso è stato consentito a causa delle cattive condizioni meteo per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da 7 giorni, e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza.
Una volta concluso il soccorso il 19 gennaio, la nave della Ong tedesca ha iniziato la navigazione verso nord e, a causa del maltempo, ha prima cercato riparo verso Lampedusa e poi si è spostata verso la Sicilia orientale. “Per riparare dalle condizioni meteo in ulteriore peggioramento – scrive Sea Watch in un tweet – ci hanno assegnato un ‘posto di fonda’ a 1,4 miglia dal porto di Augusta, Marina di Melilli, Siracusa. Un ‘posto di fonda’ invece di un Pos”.
“Non c’è alcun desiderio di sequestrare i 47 immigrati della Sea Watch. Non vediamo l’ora di farli arrivare, sani e salvi, in altri Paesi europei. Nessuno spazio in Italia”, ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini. Il ministro risponde poi risponde al sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha offerto il porto della città alla nave della Ong tedesca. “Spiace constatare che, mentre il ministro dell’Interno lavora per gli interessi degli italiani il sindaco De Magistris continua a occuparsi solo di immigrati”.
“Io fornisco anche un’alternativa: siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti”, ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli.
Dalla Sicilia arrivano però segnali di apertura: “Per la parte che riguarda noi, per ciò che concerne l’assistenza di queste persone Siracusa è pronta e disponibile – ha detto il sindaco di Siracusa Francesco Italia ad Agorà, su Rai Tre -. E’ chiaro che l’autorizzazione all’attracco non viene data dal sindaco”.
“Posso solo dire che di fronte a persone che rischiano la vita, ognuno di noi, per la propria parte, si deve attivare per assicurare la migliore accoglienza e la salvaguardia della vita”, ha detto anche l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo.

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