Lampi di Catania

di Alberto Cigalini. Un buon Trapani battuto per 3-1 dopo 45' sofferti: Evacuo sbaglia un rigore, in avvio di ripresa arriva la scossa con il cambio di modulo e i gol di Lodi dal dischetto e Marotta (foto Galtieri), poi ancora Lodi completa l'opera. Di Golfo la rete dell'onore per i granata

a. cig.) Un lampo. Centoventi secondi che riscrivono il copione dei novanta minuti, tramortiscono il Trapani, decidono la partita. Il Catania si prende il derby, sgambetta la capolista e si avvicina alla vetta, ora distante sei lunghezze con tre gare ancora da recuperare.
La prima sconfitta in campionato inflitta ai granata, presentatisi da primi della classe al Massimino, fa prendere quota alle ambizioni degli etnei, che vengono a capo di una sfida complicata soffrendo per un tempo e ribaltando i giochi nella ripresa, complici il terrificante uno-due piazzato al ritorno in campo dopo l’intervallo e un ritocco tattico che sistema gli equilibri.
Che per i rossazzurri non sia una serata semplice lo si capisce subito. Il Trapani ha qualità e rapidità e le sfrutta bene entrambe. Il veloce giro palla dei granata, propiziato da un centrocampo dai piedi buoni e combinato con il dinamismo delle mezze ali e degli esterni d’attacco, nega punti di riferimento a un Catania che sembra avere una marcia in meno.
Il previsto ritorno al 4-2-3-1 di Sottil (debutto da titolari per Ciancio e Angiulli) non sortisce gli effetti sperati. Le fasi di transizione sono troppo macchinose, le distanze tra reparti sovente eccessive, le occasioni da gol episodiche, come quella, notevole, che capita a Marotta, liberato davanti al portiere avversario da uno sciagurato retropassaggio di Pagliarulo: botta secca e respinta di Dini.
Più pericolosi gli ospiti, che stuzzicano Pisseri con una conclusione a giro di Costa Ferreira neutralizzata dall’estremo difensore di casa e divorano il vantaggio con Evacuo, che sugli sviluppi di un inserimento di Golfo si trova una palla solo da spingere in rete nell’area piccola ma smarrisce coordinazione e lucidità sprecando l’ottima occasione.
Peggio ancora il centravanti granata fa alla mezz’ora, quando l’arbitro Amabile vede Baraye perdere l’equilibrio e Tulli andare giù in area. Per il direttore di gara è rigore, che Evacuo spedisce sulla traversa.
Il Catania tiene botta in qualche modo (ancora bene Silvestri, ex della sfida), prova a scuotersi, colpisce una traversa con una botta mancina di Angiulli dal limite ma rischia ancora su una conclusione di Taugourdeau che Pisseri manda in angolo.
Perso Rizzo per un infortunio al gomito (sospetta lussazione), Sottil avvicenda pure Baraye, generoso in fase di spinta ma non sempre preciso in copertura, con Calapai e soprattutto passa al 4-3-3 abbassando Lodi in regia con Angiulli e il subentrato Biagianti ai suoi lati.
Mossa producente, anche perché la strada si mette subito in discesa per il penalty decretato per un tocco di mano di Taugourdeau su tiro di Angiulli e trasformato dallo stesso Lodi con l’abituale freddezza. Il Trapani accusa il colpo e incassa subito il raddoppio di Marotta, solito trascinatore, bravo a saltare Mulè rientrando sul destro su servizio di Manneh e a battere Dini, non impeccabile nella circostanza.
Sfida totalmente stravolta e Catania che adesso può giocare sullo slancio del 2-0 sfruttando spazi inevitabilmente più ampi. Le due squadre si affrontano a viso aperto: i tentativi, tutti fuori bersaglio, di Lodi e Barisic da una parte e di Ramos e Tulli dall’altra raccontano di un match diverso, chiuso di fatto dalla doppietta di Lodi, pronto a sfruttare un errore difensivo del Trapani concludendo col sinistro un’azione confusa in area.
Giochi fatti, anche perché ora i granata non hanno più linee di passaggio libere come nei primi 45′. La rete di Golfo, giunta al termine di un bel fraseggio palla a terra, è il meritato gol dell’onore per il Trapani, ma non cambia l’esito di un derby terminato dal Catania in dieci per l’espulsione allo scadere di Vassallo, ammonito due volte in pochi secondi.
Anche il Trapani, tabù della scorsa stagione, è un ostacolo superato. Il Catania continua a correre, il primato si avvicina.
CATANIA-TRAPANI 3-1
Catania (4-2-3-1): Pisseri 6.5, Ciancio 6, Aya 6.5, Silvestri 6.5, Baraye 5.5 (1′ st Calapai 6.5); G. Rizzo 6 (32′ pt Biagianti 6), Angiulli 6.5 (32′ st Bucolo sv), Barisic 5.5 (17′ st Vassallo 5), Lodi 7.5, Manneh 6.5, Marotta 7 (32′ st Curiale sv). In panchina: Pulidori, Fabiani, Lovric, Scaglia, A. Rizzo, Llama, Brodic. Allenatore: Sottil 7.
Trapani (4-3-3): Dini 5.5, Scrugli 6, Mulè 5, Pagliarulo 5, Ramos 6, Costa Ferreira 6.5 (16′ st Toscano 5.5), Taugourdeau 6.5, Corapi 6.5, Golfo 6.5, Evacuo 5 (36′ st Dambros sv), Tulli 6 (16′ st Nzola 6). In panchina: Kucich; Ingrassia, Garufo, Canino, Da Silva, D’Angelo, Aloi, Girasole, Ferretti. Allenatore: Italiano 6.5
Arbitro: Daniele Amabile di Vicenza 6.
Reti: 3′ st Lodi (rig), 6′ st Marotta, 16′ st Lodi, 26′ st Golfo.
Note: spettatori 12.916 (6.026 paganti, 6.890 abbonati), incasso 71.302 euro. Espulso al 46’st Vassallo per somma di ammonizioni. Ammoniti Taugourdeau, Silvestri. Angoli 4-3 per il Trapani. Recupero: 2′; 4′.
 

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