“Il caos non dipende da noi”

Il presidente della Lega B, Balata, respinge le accuse: "Abbiamo subito oltre 60 ricorsi dalle società coinvolte nei ripescaggi. Noi ne abbiamo fatti solo due. Siamo partiti con l'autorizzazione della Figc"

ROMA – “Questo alone di incertezza permane ma non dipende da noi”. Mauro Balata e la Serie B vanno dritti per la loro strada. L’ultima decisione presa dal Consiglio di Stato di fatto consolida il format a 19 squadre adottato lo scorso agosto che ha dato il via a “un vortice schizofrenico di ricorsi e controricorsi”, protesta il presidente della Lega di B, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno.
“Abbiamo subito 60 ricorsi e oltre da parte di tutte le società coinvolte nella vicenda dei ripescaggi. Noi ne abbiamo fatti solo due, l’ultimo al Consiglio di Stato perché ci sono principi giuridici granitici che già esistono nella giustizia amministrativa e sportiva. La nostra è una posizione assunta dalla Lega nella sua totalità e autorizzata con delibere certificate dall’ultima decisione del Consiglio di Stato e assunte in maniera valida e responsabile da parte della Figc. La Lega di B è stata autorizzata a presentare il proprio calendario e a far partire il proprio campionato, siamo a un quarto della stagione e ancora si parla di stravolgimento”.
L’ultima decisione adottata dal Consiglio di Stato, sottolinea ancora Balata, “rientra perfettamente nel solco di tutte le decisioni precedenti e di tutti i principi affermati in precedenza sia dal Tar, sia dallo stesso Consiglio di Stato, sia dagli organi di giustizia endofederale. Si parla di caos ma non è così, si tratta di una scelta fatta da 19 società regolarmente associate al campionato in virtù di diritti conquistati sul campo e sanciti e verificati dalla Figc all’atto delle iscrizioni. Non ho assunto questa posizione per mettermi contro delle società. Se queste società fossero state regolarmente iscritte alla Serie B, avrebbero fatto la stessa battaglia di principio”.
Balata chiede una “giustizia endofederale forte e capace di esprimersi in tempi rapidi e con chiarezza. Anche se in realtà nel nostro caso è avvenuto, solo che c’è chi non si limita ad accettare le decisioni della giustizia endofederale”. Detto che col format a 19 bisogna rivedere le norme su play off e play out (“ci stiamo riflettendo e ci stiamo lavorando”), dietro l’angolo potrebbe esserci anche il ripescaggio dell’Entella: “Rispetteremo le valutazioni che farà il Tar, a cui il club si è rivolto”.
Si attende l’udienza del 6 novembre davanti al Tribunale amministrativo regionale per capire se i liguri potranno o meno essere ripescati. “Gli avvocati mi dicono che c’è un problema pregiudiziale legato al fatto che il Cesena, nel momento in cui è arrivata la decisione del Collegio di Garanzia, era già fallito. Quella decisione avrebbe dovuto essere appellata davanti alla Corte d’appello federale e credo che ci sia un vizio in radice”. Alla richiesta di un commento all’affermazione del sottosegretario Giancarlo Giorgetti secondo il quale l’Entella merita il ripescaggio, Balata ha risposto: “Non so con quale motivazione Giorgetti faccia questo tipo di considerazione. Il calcio ha bisogno della politica, ma di interventi di natura legislativa che consentano al nostro mondo di risolvere alcuni problemi”.
“Noi abbiamo deciso di appoggiare il presidente della Federcalcio Gravina – ha poi aggiunto Balata – dopo un confronto molto intenso. Lui deve avere la forza di fare le riforme, la prima è quella dei campionati, il nostro sistema così non può reggere. Servono regole più stringenti e rigorose, cercando di stabilire chi ha diritto ad accedere al calcio. Anche nel calcio ci sono avventurieri e personaggi con finalità di natura addirittura criminale e imprenditori sani e perbene che si stanno allontanando dal nostro mondo. Da quando si parla di riforma sono fallite 154 società, anche quest’anno situazioni straordinarie, città vilipese da alcune situazioni e da alcuni personaggi. Questo è il momento di fare le riforme”.

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