“Fabbricini vada via”

Lnd, Lega Pro, Aic e Aia chiedono al commissario straordinario della Figc di lasciare l'incarico: "Convochi le elezioni e si dimetta"

ROMA – Ricorso al Tar, richiesta di convocazione di elezioni immediata e dimissioni del commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini. È quanto chiedono le componenti di Lega nazionale dilettanti, Lega Pro, Aic e Aia, al termine della riunione che si è svolta nella sede della Lnd a Roma.
La richiesta arriva pochi giorni dopo l’ultimatum fissato al 7 settembre da parte del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni che, rinviando la decisione sulla possibilità di indire nuove elezioni in Federcalcio, ha stabilito che se oltre quella data il Governo non si sarà espresso sui nuovi principi informatori varati dal Coni, si potrà procedere a nuove elezioni con le regole contenute nel vecchio statuto. “E’ proprio la lettura dell’Ordinanza del Collegio di Garanzia – fanno sapere le componenti in un comunicato – a indurre le componenti firmatarie a proseguire innanzi al Tar per veder annullata la delibera di proroga di un Commissariamento illegittimo”.
La motivazione, secondo la tesi dei contrari al commissariamento, risiede “in ragione della circostanza che il Collegio di Garanzia fa venir meno il presupposto della proroga” attraverso tale formulazione in cui si evidenzia “l’impossibilità di procedere al rinnovo degli organi federali in presenza di un contesto normativo federale non conforme alle disposizioni della L. 8/2018”, vale a dire la legge in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano e delle federazioni sportive nazionali.
“Tale tesi giuridica è spazzata via con forza e chiarezza dal Collegio di Garanzia”, specificano le componenti, secondo le quali l’Ordinanza del Collegio di Garanzia dello Sport “obbliga a reiterare la richiesta di immediata convocazione dell’assemblea elettiva degli organi federali e ad agire dinanzi al Tar”, in quanto il Collegio “evidenzia come sia possibile procedere al rinnovo delle cariche della Figc ‘a termine dell’attuale statuto’. La stessa ordinanza di Frattini “induce, altresì, le componenti a chiedere con forza le dimissioni del Commissario Fabbricini. Si teme, infatti – prosegue il comunicato – che il suo operato potrà continuare ad essere teso esclusivamente ad evitare le elezioni che le componenti chiedono dal 18 maggio. Ci si sarebbe aspettati una presa di coscienza da parte del Commissario Straordinario rispetto alla decisione del Collegio di Garanzia; invece si è assistito al Presidente del Coni che si veste da Commissario Straordinario della Figc e strumentalizzando le osservazioni legittimamente poste dal Governo ai principi generali, individua nel Governo stesso la causa della mancata convocazione delle elezioni”.
A rafforzare tale convinzione, una serie di azioni che secondo i ‘ribelli’ avrebbero indebolito il sistema: “Sul calcio femminile – osservano per esempio – la decisione del Commissario, assunta senza aver condiviso il percorso con le componenti interessate, ha generato la pronuncia della Corte Federale d’Appello modificativa della decisione dello stesso Commissario e la presa di posizione, contro tale decisione degli Organi di Giustizia, dei club interessati”. Per questo, le componenti ritengono “per la credibilità della Federazione, che non si debba attendere la data del 7 settembre per ottenere dal Collegio di Garanzia l’impulso decisivo alla convocazione dell’assemblea elettiva, ma che debba essere la stessa Federazione a convocare l’assemblea a statuto vigente”. “Il Commissario Fabbricini (considerato “l’unico beneficiario” dalla proroga del suo mandato commissariale) convochi le elezioni e si dimetta”, conclude il comunicato.

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