Catania, missione (quasi) compiuta

di Alberto Cigalini. I rossazzurri tornano da Lecce con pari che lascia inalterate le distanze in vetta, ma con un po' di rammarico per non aver capitalizzato il vantaggio da Lodi su rigore (foto Galtieri). Una rara disattenzione costa il pari di Di Piazza

Né fuga, né (quasi) aggancio. Il big match di via del Mare lascia tutto com’è. Il Lecce non decolla a +7 ipotecando la promozione diretta, il Catania non si porta a -1 mettendo pressione alla capolista.
Il pari in Salento, davanti a quasi 17 mila spettatori, tiene aperti i giochi per il primato lasciando però un pizzico di rammarico in casa rossazzurra. Non tanto per il risultato, sostanzialmente giusto, quanto per lo sviluppo di una gara che ha visto gli etnei andare in vantaggio e sfiorare il raddoppio pochi istanti prima di incassare – in contropiede – la rete dei padroni di casa.
L’anomalo 3-5-2 scelto da Lucarelli, squalificato e rimpiazzato in panchina da Vanigli, con il nuovo acquisto Caccavallo a fare il cursore di destra convince soprattutto nel primo tempo. I padroni di casa non hanno linee di passaggio semplici e quando trovano sfogo sulle fasce finiscono col fare i conti con la prestanza fisica dei tre centrali etnei, che presidiano bene l’area.
I rossazzurri non rinunciano a proporsi in avanti, si rendono pericolosi con un sinistro di Caccavallo finito poco oltre la traversa e passano con una combinazione Caccavallo-Di Grazia e la collaborazione del portiere Perucchini, che non trattiene la conclusione dell’attaccante catanese permettendo a Mazzarani di avventarsi sulla respinta e di subire fallo da rigore da Di Matteo.
Il glaciale Lodi fa centro dal dischetto e spiana la strada al Catania, che concede poco al Lecce, le cui punte Caturano e Torromino girano a vuoto. I giallorossi guadagnano metri nella ripresa incrementando la percentuale di possesso palla senza però pungere davvero e facendo affiorare un nervosismo (vedasi il testa a testa tra Cosenza e Curiale, entrambi ammoniti dall’arbitro) già emerso al rientro negli spogliatoi per l’intervallo.
I rossazzurri sono meno intensi sulla mediana e ripartono più raramente, ma quando lo fanno arrivano davvero a pochi centimetri dal raddoppio: un rasoterra di Curiale, liberatosi bene di Cosenza, esce di pochissimo.
Pochi istanti e arriva il pari del Lecce, migliorato con gli innesti di Tsonev e Di Piazza, sull’unico vero errore etneo in fase di non possesso. Una verticalizzazione di Mancosu coglie il Catania mal piazzato consentendo a Di Piazza di sfidare in campo aperto Bogdan, per il resto impeccabile, e di vincere l’uno contro uno sino al sinistro che batte Pisseri.
Vanigli, che protesterà per una trattenuta di Di Piazza (già ammonito) ai danni di Marchese sulla quale l’arbitro Maggioni decide di non estrarre il secondo giallo, passa al 4-3-3, fa debuttare il nuovo acquisto Rizzo e butta nella mischia Russotto e poi Ripa, ma nel finale, da entrambe le parti, il primo pensiero sembra essere quello di evitare docce fredde non più rimediabili.
L’uno a uno conclusivo lascia inalterate le distanze in vetta mantenendo viva la lotta per il primo posto, anche in considerazione dei valori espressi in campo: 4 punti con 14 partite da giocare sono recuperabili, magari sfruttando, in caso di arrivo fianco a fianco, il vantaggio negli scontri diretti acquisito col pari in Puglia.
A patto, però, di salire l’ultimo scalino sul piano collettivo, quello step che deve portare il Catania a non fallire più appuntamenti propizi (Leonzio, Trapani, Casertana) e a non farsi scappare la vittoria sul campo della capolista a causa di un gol subito in contropiede.
LECCE-CATANIA 1-1
Lecce (4-3-1-2): Perucchini 5, Lepore 5.5, Cosenza 6, Riccardi 6, Di Matteo 5.5, Armellino 5.5, Arrigoni 6 (49′ st Marino sv), Mancosu 5.5, Costa Ferreira 5.5 (12′ st Tsonev 6), Torromino 5 (12′ st Di Piazza 6.5), Caturano 5 (30′ st Dubickas sv). In panchina Chironi, Vicino, Legittimo, Valeri, Lezzi, Gambardella, Persano, Megelaitis, Ciancio. Allenatore: Liverani 6.
Catania (3-5-2): Pisseri 6, Aya 6, Tedeschi 6.5, Bogdan 6, Caccavallo 6 (22′ st Russotto 6), Caccetta 6, Lodi 6.5, Mazzarani 6 (22′ st Rizzo 6), Marchese 6, Di Grazia 6.5 (35′ st Semenzato sv), Curiale 5 (35′ st Ripa sv). In panchina Martinez, Blondett, Bucolo, Fornito, Manneh, Esposito, Lovric. Allenatore: Vanigli (Lucarelli squalificato) 6.
Arbitro: Maggioni di Lecco 5.5
Reti: 19′ pt Lodi (rig); 21′ st Di Piazza.
Note: spettatori 16.838, incasso 157.205,67 euro. Al 18′ del st espulso il ds del Lecce, Meluso, per proteste. Ammoniti: Aya, Pisseri e Curiale, Cosenza, Di Piazza. Angoli: 11-4 per il Lecce. Recupero: 1′, 4′.

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