Donazione d’organi, segni di ripresa in Sicilia

di Nuccio Sciacca. Il 2024 si chiude con dati in crescita sui trapianti, nella media nazionale il tasso di opposizione al prelievo (uno su tre)

La Sicilia cerca di guadagnare posizioni nella graduatoria delle regioni italiane per numero di trapianti d’organo e i risultati preliminari lasciano ben sperare: nel 2024, fino ad oggi, ne sono stati eseguiti 253, già più del doppio rispetto ai 125 del 2023, con un tasso di opposizione ridotto dal 44% dello scorso anno all’attuale 30%. Certo se paragonati ai dati italiani e di altre regioni strada da fare ce n’è ancora tanta. Basti pensare che nel 2023 i centri a maggiore intensità trapiantologica sono stati l’azienda ospedaliera Città della salute di Torino (457 trapianti), l’ospedale di Padova (435) e il Policlinico di Bologna (323). Come dire che un solo ospedale fa molto di più di una intera regione.

Sui tassi di opposizione, i “no” alla donazione degli organi, siamo invece su medie nazionali (30,3%). I dati sono stati esposti da Salvatore Iacolino, dirigente generale del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato della Salute della Regione Siciliana, e da Giorgio Battaglia, coordinatore del Centro regionale Trapianti Sicilia, nei locali dell’Azienda Ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro, alla presenza delle Direzioni strategiche delle Aziende sanitarie dell’Area Metropolitana e del bacino Catania-Ragusa-Siracusa, nonché, tra gli altri, del deputato regionale Nicola D’Agostino e del presidente della Seus, Riccardo Castro (nella foto).

“La Sicilia sta vivendo una nuova primavera per quanto riguarda i risultati del network trapiantologico – ha detto con rinnovato ottimismo Battaglia – e ora si annovera tra le regioni più virtuose. Dopo un 2023 confortante, il 2024 segnerà un record: siamo proiettati a 100 trapianti di fegato quando nel 2022 erano stati 50; due anni fa i donatori erano 11,4 per milione di abitante, quest’anno 24. Abbiamo una rete di 46 ospedali attivi in nove province, oltre a Malta che afferisce al nostro network, e tre Centri Trapianto”.

“La nostra regione è sesta per numero di donazioni – ha aggiunto Iacolino – e questo significa che la rete funziona con efficacia. La diminuzione del tasso d’opposizione è segno anche del coinvolgimento degli uffici di stato civile e delle agenzie educative, oltre che degli operatori sanitari”. Nel 2023 l’Italia è salita al secondo posto tra i principali Paesi europei per quanto riguarda la donazione degli organi: il tasso raggiunto è stato di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, dietro alla Spagna (leader mondiale con 48,9) ma davanti a Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4).

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