“Suicidio ristoratrice, nessuna istigazione”

Lodi: chiesta l'archiviazione dell'inchiesta, il post su Fb era falso

LODI – La Procura della Repubblica di Lodi ha avanzato, oggi, la richiesta di archiviazione dell’indagine per istigazione o aiuto al suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta lo scorso 14 gennaio nelle acque del Lambro dopo le polemiche per la risposta a una recensione online di un cliente contro gay e disabili considerata falsa. Le indagini hanno accertato che nessuno ha aiutato Pedretti nel suicidio e che la recensione del presunto cliente non era genuina. Ora, il fascicolo passa al vaglio del giudice delle indagini preliminari per eventuali opposizioni o per l’archiviazione definitiva.

“Nessuno dei comportamenti tenuti da terzi – spiega il procuratore Maurizio Romanelli in una nota -, intervenuti a vario titolo nella presente vicenda, è in alcun modo qualificabile come fatto penalmente rilevante riconducibile alle ipotesi di determinazione al suicidio, rafforzamento al proposito di suicidio, rafforzamento o agevolazione”. E per questo è stata richiesta l’archiviazione. Dopo la morte di Giovanna Pedretti, a lungo la pizzeria Le Vignole che gestiva insieme alla figlia e al marito è rimasta chiusa. Ha riaperto a metà aprile solo come locale da asporto con un nuovo nome, pizzeria dal Nello.

“Non penso che la famiglia si opporrà all’archiviazione proposta dalla Procura di Lodi”, ha spiegato Simona Callegari, avvocato della famiglia della ristoratrice. “Il comportamento di marito e figlia non è mai stato ‘in attacco’ ma di attesa che tutto si potesse chiarire – aggiunge Callegari -. Sappiamo che la Procura di Lodi ha lavorato in maniera meticolosa e attenta. Valuteremo comunque, definitivamente, il da farsi dopo aver analizzato con calma gli atti. Ad oggi non c’è volontà di opporsi e chiedere ulteriori indagini. Vedremo una volta che avremo letto tutto nel dettaglio: non c’è fretta”. Intanto, la famiglia Pedretti continua a chiedere massima privacy a chiunque, nel rispetto del proprio dolore.

“Nessuno ha indotto nessuno al suicidio. La recensione era falsa. La stampa ha mentito due volte: dando una notizia falsa sulla recensione e dando una notizia falsa sui responsabili di una morte. Una storia squallida e meschina che racconta bene il sistema”, scrive su Twitter Selvaggia Lucarelli, che con il fidanzato Lorenzo Biagiarelli mise in dubbio per prima la recensione postata dalla Pedretti, commentando la notizia.

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