Esplode centrale Enel, un siciliano fra i 3 morti

Incendio e allagamento nel Bolognese I NOMI

L’inferno dell’Appennino bolognese, nella centrale elettrica Enel Green Power del lago di Suviana, si è scatenato intorno alle 14.30, quando una turbina è esplosa all’ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l’allagamento del nono, con crollo di un solaio. L’esplosione e il successivo crollo hanno travolto almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterne (uno era un ex dipendente Enel impiegato come consulente per queste società), che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale. In tre, all’ottavo piano, sono morti sul colpo e sono stati individuati i corpi: si tratta del 45enne Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino); Mario Pisano, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni; Vincenzo Franchina, 36enne di Sinagra (Messina).

Altri tecnici sono stati investiti dal soffitto crollato, prima che un tubo refrigerante della turbina allagasse l’ambiente. Quattro persone risultano al momento ancora disperse: le ricerche, andate avanti tutta la notte, sono particolarmente complicate. Cinque invece sono gravemente ferite e ricoverate negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa. Dal momento dell’esplosione sono intervenute dodici squadre dei vigili del fuoco, di cui due di sommozzatori. A queste si aggiungono due squadre specializzate nella ricerca sotto le macerie: dovranno operare fino a 40 metri sottoterra, su 70 di profondità della centrale, per recuperare i dispersi.

“Una persona educata, schiva, di poche parole, gentilissimo e soprattutto un grande lavoratore”, dice di Franchina il sindaco di Sinagra, Antonino Musca. “Sono stato fino a poco fa dalla famiglia di Vincenzo, è un momento di grandissimo dolore. Siamo poco più di duemila abitanti, qui ci conosciamo tutti. Ho avuto il privilegio di celebrare le nozze di Vincenzo nel gennaio del 2023. Frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all’epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa”. Vincenzo e la moglie, infermiera al Gaslini di Genova e originaria di un paese vicino Sinagra, avevano lasciato la loro terra per motivi di lavoro. Vivevano a Genova. “Vincenzo era dipendente di una ditta esterna che faceva lavori di manutenzione per Enel”, dice il sindaco.

Al presidente della Regione Stefano Bonaccini è arrivato il cordoglio del capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Adesso è il momento dei soccorsi poi però pretendiamo di sapere le cause, cosa è successo: davvero non è tollerabile che si possa morire così sul lavoro”, ha detto Bonaccini. Ancora da chiarire molti aspetti della dinamica: pare che prima dell’esplosione si fosse sentito un rumore strano che ha spinto alcuni lavoratori ad allontanarsi. E all’interno della centrale, secondo quanto ha riportato il sindaco di Camugnano Marco Masinara, sarebbero rimasti due feriti lievi, per non abbandonare i colleghi. Il lavoro dei soccorritori proseguirà per tutta la notte e fin quando non saranno stati ritrovati tutti i dispersi, con le istituzioni locali che si sono attrezzate per portare un centinaio di panini ai soccorritori.

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