“Corona non è più pericoloso”

Il tribunale di Milano revoca la sorveglianza speciale disposta nel 2012

MILANO – Fabrizio Corona non è più socialmente pericoloso e, dunque, a lui non va applicata alcuna sorveglianza speciale. Lo ha deciso la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che ha disposto la “revoca della misura” che gli era stata comminata nel 2012, prima che venisse arrestato dopo le prime condanne definitive. Una misura che la questura nei mesi scorsi aveva chiesto di rinnovare per un anno e sei mesi e con l’aggravamento dell’obbligo di soggiorno e di firma due volte a settimana. E’ “venuta meno” la pericolosità di Corona, scrivono i giudici Rispoli-Cucciniello-Spagnuolo Vigorita nel provvedimento, tenendo conto, come si legge, del suo “positivo percorso di risocializzazione”, passato per “cure psichiatriche e mediche” e di “disintossicazione”, e del fatto che da almeno 8 anni non ha più avuto condanne “irrevocabili”.

Non risulta nemmeno che l’ex agente fotografico catanese, che ha finito di scontare il cumulo delle pene lo scorso anno, viva ora con “guadagni illeciti”. Già la pm Giovanna Cavalleri nell’udienza dei giorni scorsi aveva chiesto che per l’ex re dei paparazzi non venisse applicata alcuna misura di sorveglianza. Dal maggio 2022, aveva spiegato, non ci sono “episodi di rilievo su una pericolosità sociale”, anche se ha ancora vari procedimenti in corso. Tra questi un’udienza preliminare per bancarotta, un processo per tentata estorsione e altri per diffamazione, tra cui quelli legati a nomi tirati in ballo nel caso delle scommesse nel calcio e uno pure scaturito dalle denunce presentate dalla premier Giorgia Meloni e dall’esponente di FdI Manlio Messina.

Su questi ultimi procedimenti i giudici spiegano che si tratta, comunque, di vicende “ancora in via di accertamento, peraltro connesse alla tipologia di attività lavorativa” di Corona, che ora ha un suo nuovo sito di informazione e gossip, ossia Dillingernews.it. E le varie “violazioni” delle prescrizioni, in particolare tra il 2020 e il 2022, quando era in affidamento in prova, si legge ancora, sono state ritenute di “scarsa gravità” o “connesse alle intemperanze comportamentali correlate ai disturbi di personalità del Corona”. Anche l’intervento del pm, tra l’altro, si era incentrato sui giudizi positivi espressi dalla Sorveglianza (giudici La Rocca-Anedda e due esperti) nella dichiarazione di estinzione della pena dell’8 aprile. I giudici parlavano di “apprezzamento globale” del suo percorso e di una “adesione non meramente formale alle regole di buona condotta”.

Sempre la Sorveglianza scriveva che l’ex fotografo dei vip è migliorato “significativamente” sia come “processo introspettivo” che come “cambiamento psicologico, nonostante la complessità del funzionamento della sua personalità”. Per l’avvocato Ivano Chiesa, storico difensore di Corona, questa è “l’ennesima vittoria di Fabrizio e della difesa, a proposito dell’ennesima vicenda basata sul nulla”. E il legale ha aggiunto: “Mi auguro che sia finita una volta per tutte questa odissea giudiziaria che dura da troppo tempo”. Corona, intanto, 50 anni compiuti da poco e che aveva finito di scontare le condanne definitive a settembre dopo circa 10 anni, potrà riavere il suo passaporto, come sperava. “Andrò negli Usa e diventerò famoso, come non lo so, ma diventerò famoso”, ripeteva già da tempo.

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