Tonnellate di rifiuti non autorizzati: chiuso impianto a San Cristoforo

Azienda catanese scaricava acque reflue nel sottosuolo FOTO 

CATANIA – I carabinieri di Catania Piazza Dante hanno eseguito un controllo in un’azienda del quartiere San Cristoforo attiva nell’attività di recupero di rottami ferrosi e non ferrosi, realizzata all’interno di più aree, in uno spazio esterno di 2300 mq circa con un edificio in muratura di circa 400 mq ed altre strutture coperte adibite a deposito di metalli pregiati.

Nel frangente, la presenza di soggetti parcheggiati con i propri furgoni o mezzi a tre ruote all’interno del fondo, ha immediatamente insospettito i carabinieri, che esaminati i registri di carico e scarico, hanno accertato come in quel sito, la stragrande quantità di rifiuti in entrata, fosse depositata prevalentemente da cittadini che svolgono autonomamente l’attività di svuotacase, svuotacantine o raccogliferro, raccattando i rifiuti per le strade della città o recuperandoli da esercizi, abitazioni o locali dismessi. Una procedura illecita poiché lo smaltimento è affidato soltanto ad aziende specializzate nello stoccaggio e trasporto di questo specifico materiale.

Inoltre la sede operativa della società in questione ricade in un’area sottoposta a vincolo di tutela paesaggistica, poiché distante meno di 300 mt dalla costa. Le acque reflue provenienti dall’attività commerciale non venivano trattate come prevede la norma, ma scaricate direttamente in vasche di accumulo, attraverso cui erano poi sversate nel sottosuolo, in quanto l’azienda non aveva mai ottenuto l’autorizzazione per l’allaccio fognario. Per tutti questi motivi, il titolare della ditta, un catanese di 45 anni, è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti non autorizzati e gestione illecita di acque reflue industriali.

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