Disordini all’Euganeo: 17 Daspo per ultras etnei

Quattro parteciparono agli scontri del 2007, quando morì l'ispettore Raciti

Al termine delle indagini sui gravi scontri di martedì sera allo stadio Euganeo durante Padova-Catania di Coppa Italia la questura del capoluogo euganeo ha emesso 17 daspo nei confronti di altrettanti ultras del Catania. Del totale dei provvedimenti, firmati dal questore Marco Odorisio, sette hanno la durata di 10 anni e sei di questi prevedono per lo stesso tempo l’obbligo di firma; cinque hanno durata di 5 anni (di cui quattro con obbligo di firma per tre anni) mentre gli altri cinque daspo termineranno dopo due anni. Quattro degli ultras siciliani, è emerso dall’istruttoria svolta dalla Digos e dalla divisione della polizia anticrimine, erano già stati coinvolti negli scontri del 2 febbraio 2007 allo stadio Massimino, durante il derby Catania-Palermo, quando rimase ucciso l’ispettore capo della polizia Filippo Raciti.

I 17 daspo hanno raggiunto gli 11 arrestati protagonisti dell’invasione di campo, nonché sei altri ultras catanesi ‘filtrati’ alla stazione ferroviaria di Padova nella serata di martedì, prima di prendere il treno per Catania e trovati in possesso di fumogeni, petardi e una bomba carta. Tra gli arrestati, anche un 40enne, già destinatario di daspo nel 2015 e 2017, nonché gravato a vario titolo da precedenti per associazione mafiosa, rapina, stupefacenti, che ha consentito l’invasione di campo di una sessantina di facinorosi etnei, aprendo il maniglione dell’uscita di sicurezza della curva nord.

“Ci troviamo di fronte a veri e propri professionisti degli scontri – afferma il questore Odorisio – E’ vero che l’interdizione deve contemplare il fine rieducativo, ma in casi come questi abbiamo a che fare con professionisti della violenza, che non esitano a mettere a repentaglio l’incolumità delle persone, e delle forze dell’ordine. I ferimenti di poliziotti nei servizi di ordine pubblico sono in aumento da dopo la pandemia”. Per questo, secondo Odorisio, “serve una profonda riflessione: le persone già condannate per reati specifici e destinatarie di provvedimenti di Daspo, in caso di gravi recidive, come gli episodi accaduti martedì sera allo Stadio Euganeo, dovrebbero essere destinatarie di provvedimenti interdettivi a tempo indeterminato”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia: “Proponiamo che per soggetti irredimibili e con più precedenti violenti si adotti il Daspo permanente. Il calcio, e lo sport in generale, sono valori di unione, passione e rispetto reciproco, che vanno preservati da ogni forma di violenza. Gli scontri e gli atti di violenza non solo mettono a rischio l’incolumità di tifosi, giocatori e ufficiali, ma deturpano lo spirito stesso dello sport”. “È assolutamente necessario – prosegue Letizia – che le società di calcio s’impegnino come nel recente passato contro i violenti, senza tentennamenti o peggio attraverso connivenze con gli ultras violenti che non possono non conoscere. È essenziale che tutti gli attori coinvolti, dalle società sportive ai tifosi, collaborino attivamente per garantire che lo sport rimanga un momento di aggregazione pacifica e di festa. Al riguardo è veramente difficile capire il motivo per cui una società di calcio, il Sora, abbia espresso solidarietà nei confronti tifosi della medesima squadra per cui è stato avviato il procedimento amministrativo del Daspo. La sicurezza negli stadi e negli eventi sportivi è una priorità assoluta. La recrudescenza degli episodi di violenza che stanno caratterizzando in modo diffuso i campionati, sono un segnale d’allarme assai serio”.

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