Catania, pomeriggio da lupi

dal nostro inviato Marco Carli. L'Avellino segna 3 gol in meno di 15' e vince 5-2. Inutili le reti di Marsura e del solito Castellini in avvio di ripresa. Classifica sempre più complicata

m.c.) Il Catania di nuovo al tappeto. Prima regala tre gol in fotocopia all’Avellino, poi si sveglia ad inizio ripresa e per poco non completa la rimonta (questa sì una novità in una stagione in cui i rossazzurri, una volta andati sotto, non sanno più reagire) e, infine, cade nuovamente nei consueti errori con gli irpini che alla fine chiudono 5-2.

Riassunto di una partita che Lucarelli decide di affrontare con il 4-3-3 iniziale: Ndoj parte dal 1′, così come Furlan, Peralta e Marsura. In avvio i ritmi sono bassi e il Catania regge, l’Avellino accumula una quantità industriale di calci d’angolo (7 nei primi 24 minuti) ma non colpisce. Appena però decide di farlo, trova un Catania molle che concede tre reti in un quarto d’ora. Apre l’ex Rocca che approfitta di un pallone messo in mezzo da Sgarbi battendo Furlan.

Siamo alla mezz’ora, trascorrono meno di tre minuti e i padroni di casa bissano, con un’azione quasi identica. Ancora Sgarbi sulla destra e questa volta è Gori a superare il portiere rossazzurro. Non esistono coperture preventive e il terzo gol nasce addirittura da un angolo del Catania. Contropiede avellinese e De Cristofaro (in probabile fuorigioco) si invola verso l’area di Furlan: prima colpisce il palo e poi ribadisce in rete per il 3-0.

Catania in bambola e partita in ghiaccio. Sul Partenio, intanto, arrivano rovesci temporaleschi in una gara caratterizzata da costanti mutamenti del clima. Anche il Catania, per una volta, decide di cambiare e di provarci: Lucarelli a inizio ripresa inserisce Bouah (non al meglio) al posto di Ndoj e passa alla difesa a 3. I rossazzurri in sette minuti la riaprono: prima è bravo Marsura ad approfittare di una sponda di Costantino per spostarsi la palla sul sinistro e battere Ghidotti (foto Catania Fc Facebook), poi arriva, dopo un cross dello stesso Marsura, la (ormai) consueta zampata di Castellini che anticipa Cionek e Ricciardi e fa 3-2.

Lo stesso Castellini, qualche minuto più tardi sfiora con un tiro da fuori un pari che avrebbe del clamoroso. Il Catania sembra padrone ma poi si spegne, complici le uscite per infortunio prima di Bouah e poi di Welbeck. L’Avellino riprende in mano il pallino del gioco e sfrutta le solite amnesie degli etnei. Un cross di Palmiero trova liberissimo in area Russo che porta i suoi nuovamente in vantaggio di due gol. E infine, ecco il replay a campi invertiti del gol del 3-0. Calcio d’angolo per il Catania, contropiede dell’Avellino e pallone per Liotti che chiude definitivamente la partita: 5-2 e Catania, sempre più in basso in classifica, alla tredicesima sconfitta di un campionato disastroso.

AVELLINO-CATANIA 5-2
AVELLINO (3-5-2): Ghidotti; Cionek, Rigione, Frascatore; Ricciardi, De Cristofaro (44′ st Dall’Oglio), Armellino, Rocca (11′ st Palmiero), D’Ausilio (11′ st Liotti); Gori (26′ st Russo), Sgarbi (26′ st Marconi). In panchina: Pane, Pizzella, Llano, Tito, Mulè, Pezzella, Tozaj. Allenatore: Pazienza.
CATANIA (4-3-3): Furlan; Castellini, Curado, Kontek, Celli; Sturaro (26′ st Welbeck, 42′ st Chiarella), Ndoj (1′ st Bouah, 11′ st Cicerelli), Zammarini; Peralta (26′ st Cianci), Costantino, Marsura. In panchina: Torrisi, Albertoni, Haveri, Tello, Monaco. Allenatore: Lucarelli.
ARBITRO: Di Francesco di Ostia Lido.
RETI: 30′ pt Rocca, 33′ pt Gori, 45′ pt De Cristofaro, 5′ st Marsura, 7′ st Castellini, 32′ st Russo, 39′ st Liotti.
NOTE: spettatori 5.500 circa. Ammoniti Frascatore, Lucarelli, Peralta, Gori, Curado. Angoli: 8-4 per l’Avellino. Recupero: 2′; 5′.

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