‘Non l’abbiamo stuprata’: ma 3 vanno in carcere

Violenza alla Villa di Catania, due ragazzi respingono le accuse

CATANIA – Hanno respinto tutte le accuse i due giovani fermati per avere avuto una parte attiva nella violenza sessuale di gruppo sulla 13enne alla Villa Bellini di Catania il 30 gennaio scorso. Ma il gip per i minorenni ha disposto il carcere per tre degli indagati: sono due minorenni e un ragazzo che ha già compiuto 18 anni, la cui posizione domani sarà trasmessa per competenza funzionale alla Procura distrettuale. L’ordinanza dovrà essere convalidata entro 20 giorni.

Un contributo alle indagini è arrivato anche da uno dei 7 ragazzi, che ha parlato dell’accaduto prima con un operatore della comunità in cui è ospite e poi davanti ai carabinieri, indicando i due violentatori e mostrando il loro profilo su TikTok. Il suo legale, l’avvocato Salvatore Gangi, ha spiegato che lui ha giustificato la sua presenza sul posto per caso: “Era lì perché aveva sentito gridare”. Per lui, che è agli arresti domiciliari, la Procura distrettuale ha chiesto la conferma del provvedimento con l’uso del ‘braccialetto’ elettronico.

Durante le due udienze di convalida quasi tutti hanno parlato, uno ha pianto davanti al procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e alla sostituta Anna Trinchillo. L’avvocato Alessandro Fidone, che assiste due dei maggiorenni, ha detto che uno si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre l’altro ha risposto al gip e “si è detto estraneo ai fatti”, aggiungendo che “era sul posto, ma non ha partecipato all’aggressione e ha capito la gravità dei fatti”. Intanto la Procura per i minorenni, diretta da Carla Santocono, subito dopo avere aperto l’inchiesta sulla violenza di gruppo ha attivato una rete di sostegno nei confronti della tredicenne, del suo fidanzato 17enne e dei loro genitori. Come iniziativa civile ha messo in moto l’Azienda sanitaria provinciale per fornire anche supporto psicologico.

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