Il gigante si rialza

Torna in piedi ad Agrigento il telamone, la statua di 8 metri che sosteneva il tempio di Zeus

AGRIGENTO – Dopo venti anni di studi, ricerche e restauri il “gigante di pietra” dell’antica Akragas si è rialzato. Il “telamone”, una delle colossali statue antropomorfe che sostenevano l’architrave del tempio di Zeus Olimpio, l’Olympieion, simbolo della Valle dei templi, è stato riportato in posizione eretta. Stamattina la cerimonia di presentazione con il presidente della Regione siciliana Renato Schifani. La statua, alta quasi 8 metri, è sostenuta da una struttura in acciaio di 12 metri alla quale sono ancorate delle mensole dove sono collocati i singoli pezzi del monumento riassemblato.

“Oggi – ha detto Schifani – è un giorno importante per Agrigento e per tutta la Sicilia. Il telamone rappresenta uno dei migliori biglietti da visita di Agrigento capitale della cultura. Questo gigante di pietra dell’antica Akragas, che dopo tanti anni di studi e ricerche possiamo osservare nella sua posizione naturale, è il cuore di un importante progetto di musealizzazione dell’intera area del tempio di Zeus”. Nel 2004 il Parco della valle dei templi ha avviato un’estesa campagna di studi e ricerche sull’Olympieion affidata all’Istituto archeologico germanico di Roma e guidata da Heinz-Jürgen Beste. Lo studio, oltre a nuove conoscenze sul monumento, ha portato alla precisa catalogazione degli elementi ancora nel sito.

Il tempio di Zeus Olimpio sorgeva a sud della città antica, sulla parte occidentale della collina dei templi. Venne eretto in segno di ringraziamento per la vittoria di Akràgas sui cartaginesi dopo il 480 a.C. per celebrare il prestigio del tiranno Terone. Furono escogitate soluzioni architettoniche mai viste prima, come le altissime semicolonne scanalate, in ognuna delle quali “poteva stare comodamente un uomo” (scrive Diodoro Siculo). Di dimensioni colossali, basti pensare che misurava circa 112 x 56 metri (il Partenone ad Atene misura 69,54 x 30,87 m.), occupava 6340 mq e fu realizzato in blocchi di calcarenite locale.

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