Spazio amico per i pazienti oncologici pediatrici al Policlinico di Catania

di Nuccio Sciacca. Obiettivo: ridurre la permanenza in ospedale

CATANIA – L’aumento dell’incidenza (cioè del numero di nuovi casi ogni anno) dei tumori infantili registrato in Italia fino alla seconda metà degli anni Novanta si è arrestato. Lo confermano i dati dell’AIRTUM, l’Associazione italiana registri tumori, che ha pubblicato i dati del quinquennio 2016-2020 durante il quale sarebbero state diagnosticate circa 7.000 neoplasie tra i bambini e 4.000 tra gli adolescenti (15-19 anni), in linea con il quinquennio precedente. Quindi nessun aumento ma ogni anno si registrano comunque 1.400 casi nella fascia d’età da 0 a 14 anni e 900 in quella dai 15 ai 19 anni. I tumori pediatrici, inoltre, sono sempre più curabili e negli ultimi 40 anni è decisamente cambiato il tasso di mortalità dei tumori pediatrici, che è in netta diminuzione e per quanto riguarda la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro pediatrico, senza considerare i tumori cerebrali, in Italia arriva quasi all’85 per cento dei casi, superando la media europea di qualche punto percentuale.

In questo contesto è importante offrire un percorso assistenziale domiciliare, completo e costante, che abbracci tutte le fasi della malattia dalla diagnosi alla guarigione o, raramente, alla fase terminale, al bambino oncologico ed alla sua famiglia. Ed è l’obiettivo del progetto pilota “Smart simultaneous care: spazio amico”, avviato per la prima volta in Sicilia, in virtù di una collaborazione gratuita tra l’azienda ospedaliero universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” che dispone dell’unico centro di emato-oncologia pediatrica della Sicilia orientale e l’associazione S.A.M.O.T. Catania ONLUS, ideatrice e capofila del progetto stesso, per il quale ha ottenuto le risorse economiche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’Unità Operativa Complessa di emato-oncologia pediatrica diretta da Giovanna Russo, ha già completato una prima fase di formazione teorico-pratica e continuerà a collaborare, dal punto di vista scientifico e assistenziale, per supportare tutto il personale SAMOT impegnato nella delicata impresa.

In questa fase che è già operativa, la SAMOT grazie al proprio personale formato e dedicato, si prenderà cura del bambino e della famiglia nel domicilio del paziente, nelle provincie di Catania e di Enna, con l’auspicio che in futuro  questo servizio possa essere esteso a tutta la Sicilia. L’obiettivo è ridurre al minimo la permanenza in ospedale per far spazio ad una gestione domiciliare e territoriale che migliori la qualità di vita di tutto il nucleo familiare. E’ stato costituito anche un comitato scientifico, presieduto dal direttore generale Gaetano Sirna, formato dalla stessa Giovanna Russo, dall’emato-oncologa pediatra  Milena La Spina, dal referente scientifico della SAMOT, Vito Digeronimo, dal coordinatore di équipe multidisciplinari delle cure palliative della SAMOT Giulio Mellini e dal Consigliere di Stato Rosa Maria Castorina, in qualità di componente giuridico-amministrativo.

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