Abiti scontati come pizzo, droga e usura: 18 arresti

Catania: blitz contro clan Pillera-Puntina NOMI-VD 1-2

CATANIA – Operazione antimafia ‘Doppio petto’ della polizia di Catania contro il clan Pillera-Puntina: 18 gli arresti. Decine di agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Dda, sugli interessi criminali di soggetti legati, anche da vincoli di sangue, a Giacomo Maurizio Ieni, morto in carcere nel maggio scorso. I reati ipotizzati dal gip, a vario titolo, sono detenzione e porto di armi comuni da sparo, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’essere l’associazione armata, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante le indagini della Squadra mobile, tra il 2021 e il 2022, sono stati eseguiti diversi arresti in flagranza di reato per estorsione e spaccio di stupefacenti. Destinatari della misura cautelare sono anche appartenenti ad altri gruppi mafiosi catanesi.

E’ emerso che Dario Giuseppe Antonio Ieni, subentrato nella gestione degli affari di famiglia a Giacomo Maurizio Ieni, storico affiliato alla cosca Pillera-Puntina, stesse continuando a riscuotere un’estorsione periodica a noti imprenditori catanesi, operanti nel settore dei trasporti e della logistica. In occasione delle festività di Natale e Pasqua, Dario Giuseppe Antonio Ieni avrebbe inviato Giovanni Ruggeri a riscuotere una tassa estorsiva semestrale pari a 4.000 euro. Altre le attività imprenditoriali taglieggiate, con lo stesso metodo, dalle quali stretti congiunti di Giacomo Maurizio Ieni avrebbero ricevuto entrate fisse: alcune nella forma tradizionale, con il pagamento periodico di denaro per ottenere la ‘protezione’, altre tramite imposizione di tassi di sconto fuori mercato, in qualunque stagione dell’anno, su capi di abbigliamento di marca, il tutto ai danni di titolari di noti negozi catanesi.

In questa cornice, si è indagato a fondo su tutti gli altri affari illeciti della famiglia Ieni, in particolare su quello del traffico di droga, della cui gestione si sarebbe occupato l’altro figlio, Francesco, inteso u’ Castoru. Il business messo in piedi sarebbe stato strutturato non tanto sulla gestione diretta di una piazza di spaccio, quanto sull’approvvigionamento, mediante un lucroso network che avrebbe previsto l’acquisto all’ingrosso della droga, dalla Calabria per la cocaina e dalla Spagna per la marijuana, e la successiva vendita al dettaglio ai responsabili delle piazze catanesi e non solo. Dalle indagini sono venuti fuori legami economici con esponenti dei Cappello-Bonaccorsi e del gruppo Nizza, facente parte della famiglia di Cosa nostra Santapaola-Ercolano.

Infine, le indagini hanno appurato come in capo al defunto Giacomo Maurizio Ieni fosse da ricondurre la ‘contitolarità’ di un esercizio commerciale di ristorazione e somministrazione di bevande. Il gip ha disposto, per 14 indagati la misura cautelare della custodia in carcere e per i 4 restanti quella degli arresti domiciliari.

I nomi degli arrestati: Italo Andrea Abbratuzzato, 49 anni; Riccardo Romano Di Mauro, 61 anni; Orazio Finocchiaro, 51 anni; Dario Giuseppe Antonio Ieni, 31 anni; Francesco Ieni, 41 anni; Giuseppe Longo, 45 anni; Francesco Magrì, 52 anni; Graziella Loredana Nicolosi, 45 anni; Rosario Platania, 36 anni; Giuseppe Raneri, 51 anni; Giuseppe Russo, 24 anni; Massimo Spina, 56 anni; Giuseppe Varoncelli, 45 anni; Francesca Viglianesi, 70 anni; Stella Mannino, 58 anni; Helmi Toui, 35 anni; Claudio Natalizio Minnella, 57 anni; Enrico Cristaldi, 57 anni.

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