Ferragni nei guai: dopo il pandoro le uova di Pasqua

Esposto Codacons ad Antitrust su un altro caso pubblicitario sospetto

Il Codacons, promotore dell’esposto che ha già portato alla multa milionaria per il pandoro griffato, annuncia un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza sul caso delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi sponsorizzate dall’influencer, in cui si chiede di aprire una formale istruttoria per la possibile pubblicità ingannevole a danno dei consumatori e pratica commerciale scorretta.

“Se confermati i fatti così come riportati oggi dai mass media, ci troveremmo di fronte ancora una volta a una operazione commerciale della Ferragni mascherata da beneficenza, un vero e proprio inganno a danno degli acquirenti con l’aggravante di sfruttare i bambini affetti d’autismo – spiega il Codacons -. Una sponsorizzazione che, stando alle indiscrezioni emerse, avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer, a fronte di una donazione ‘elemosina’ di appena 36mila euro in favore del progetto benefico ‘I Bambini delle Fate’, per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione”.

“Ci auguriamo che le indagini dell’Autorità confermino la piena regolarità dell’operazione e smentiscano quanto emerso in queste ore sui mass media, perché in caso contrario la vicenda potrebbe costare all’influencer una nuova sanzione milionaria da parte dell’Antitrust”, conclude il Codacons.

Intanto, è arrivato sul tavolo del procuratore di Milano Marcello Viola l’esposto, che ipotizza il reato di truffa, presentato dal Codacons e da Assourt, l’associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, sul caso di Chiara Ferragni e del pandoro Balocco. Ora il procuratore dovrà valutare l’atto presentato dalle associazioni e decidere che tipo di fascicolo aprire: un modello 45 (senza ipotesi di reato né indagati), un 44 (con ipotesi di reato ma senza indagati) o un 21 (con ipotesi di reato e indagati), per poi disporre gli eventuali accertamenti.

Con l’arrivo in Procura dell’esposto gli inquirenti, da quanto si è saputo, sono tenuti ad aprire un fascicolo per poi eventualmente disporre i necessari accertamenti sul caso. Stando a quanto precisato, il procuratore, dopo aver visionato i contenuti dell’esposto, dovrà decidere quale modello di fascicolo aprire. E’ probabile che inizialmente il fascicolo possa essere iscritto o a modello 45, senza ipotesi di reato né indagati, o a 44, con ipotesi di reato ma senza indagati. “La campagna promozionale – si legge nella denuncia delle associazioni – invitava ad acquistare un pandoro Balocco-Ferragni e spronava all’acquisto facendo capire che il ricavato della vendita sarebbe andato interamente in beneficenza. Tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica (il comunicato stampa, una pagina sul sito www.balocco.it con l’indicazione della finalità della partnership, i post e le stories pubblicate dalla signora Chiara Ferragni), sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro”.

“La modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro – si legge ancora – è risultata ingannevole e aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati”. Per Codacons-Assourt la Procura deve “predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto e in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità penali e quindi la sussistenza dei presupposti per la contestazione del reato di truffa aggravata” a danno “dei consumatori”.

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