Consegna al finto ispettore anche le fedi

Nonna catanese raggirata, ma la sua ottima memoria permette di beccare il truffatore

BIANCAVILLA (CATANIA) – Sono tanti i casi di truffe agli anziani. L’ultimo è capitato a Biancavilla, dove un gruppo di criminali campani ha raggirato una pensionata 72enne. La donna ha ricevuto la telefonata da un sedicente “sottufficiale appartenente alle forze dell’ordine”, che ha comunicato che la nipote, poco prima, aveva provocato un grave incidente stradale. L’uomo, quindi, con tono comprensivo, ha rassicurato l’anziana riferendole che la ragazza stava comunque bene ma che aveva cagionato delle serie lesioni a un’altra persona, che in quel momento si trovava “sotto i ferri”, quindi avrebbe subito delle gravi conseguenze giudiziarie.

Il sedicente sottufficiale ha anche suggerito una eventuale soluzione al problema, ovvero chiamare un avvocato del tribunale di Catania, di sua conoscenza e di provata esperienza, che avrebbe fatto in modo di chiudere tutta la vicenda, velocemente e senza ulteriori strascichi per la nipote. Tuttavia per fare ciò bisognava pagare una parcella di 2.000 euro. La donna avrebbe dovuto quindi consegnare l’intera somma di denaro a un suo collega, che a sua volta li avrebbe consegnati all’avvocato. Il falso sottufficiale ha anche suggerito di consegnare tutti i monili d’oro in suo possesso che, successivamente, avrebbe potuto recuperare utilizzando alcuni codici che, lui stesso, le avrebbe fornito telefonicamente.

L’anziana, spinta dall’amore nei confronti della nipote, ha accettato la proposta, provvedendo a racimolare velocemente la somma di denaro richiesta insieme a tutti i gioielli, comprese le fedi nuziali, per un valore complessivo di circa 5.000 euro da consegnare all’intermediario dell’ispettore che l’avrebbe attesa in strada. Appena uscita dal portone di casa la donna è stata così subito avvicinata da un giovane che, sceso da una Jeep Renegade condotta da una donna, si è presentato quale collega del sottufficiale, che ricevuta la busta con i soldi e i gioielli si è poi allontanato, non prima di aver rinfrancato la donna sulla riuscita dell’operazione.

Dopo la consegna della “parcella” dell’avvocato, la pensionata ha infine ricevuto un’altra telefonata da parte del sedicente “ispettore”, il quale a conferma dell’avvenuta consegna del denaro le ha dettato i fantomatici codici necessari per il recupero dei gioielli. La 72enne era ancora al telefono quando è stata raggiunta dalla figlia, che avendo immediatamente intuito il raggiro in corso l’ha accompagnata dai carabinieri. I militari hanno da subito subito avviato serrate indagini, riuscendo in breve tempo a individuare il truffatore, identificandolo in un 21enne che è stato denunciato.

Un ruolo chiave l’ha giocato anche l’ottima memoria della signora, prodiga di particolari nel suo racconto. I carabinieri hanno quindi ricostruito tutti gli spostamenti della banda, che con le medesime modalità avrebbe già operato in Campania, Calabria e Sicilia, riuscendo in questo modo a individuare la complice donna che era alla guida della Jeep Renegade e l’uomo che materialmente si è occupato di prelevare la busta con denaro e i preziosi. Sono tuttora in corso le attività per risalire all’identità degli altri complici.

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