Catania e la morte di Chiara: ‘Studenti al macello’

Dolore, ma anche polemiche per la tragedia. Universitari: "Dov'è il ponte?"

CATANIA – La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla morte di Chiara Adorno, la studentessa universitaria di 18 anni travolta ieri sera da uno scooter e poi da un’auto mentre attraversava la strada alla circonvallazione, non lontano dal Policlinico e da un distributore di carburante. Un giovane che era con lei è stato rimasto ferito. Il reato ipotizzato è omicidio stradale. E’ stato eseguito il sequestro del corpo della ragazza per disporre, nei prossimi giorni, l’autopsia che porterà, come atto dovuto, all’iscrizione nel registro degli indagati dei conducenti dei due mezzi coinvolti: una Fiat Punto e uno scooter Honda.

Chiara Adorno era nata a Bolzano, dove la sua famiglia all’epoca viveva per lavoro, ma era poi rientrata a Solarino, nel Siracusano. Dopo essersi diplomata al liceo scientifico Corbino di Siracusa si era trasferita a Catania dove si era iscritta alla facoltà di Scienze biologiche dell’università. “L’intera comunità dell’università di Catania – ha affermato il rettore Francesco Priolo – piange la sua scomparsa. Siamo ancora increduli e sconvolti per questa nuova giovane vita spezzata. Occorre una sinergia di tutte le istituzioni affinché non si ripetano tragedie come la morte di Chiara o quella di Danilo Di Majo, nel 2017. Insieme dobbiamo riuscire a mettere in campo tutte le soluzioni e gli accorgimenti utili a ridurre la pericolosità degli attraversamenti sul tratto viario della circonvallazione, dovuta soprattutto alla velocità con cui gli automobilisti quotidianamente lo percorrono”. Il Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali ha osservato un minuto di silenzio all’inizio di tutte le lezioni odierne.

In una lettera al sindaco e a Priolo Gli studenti dell’associazione ‘Le finestre’ si sono detti “sensibilmente scossi dell’ennesima vittima, che poteva essere evitata, di ‘una strada folle e incontrollata’. Ancora una volta è stata una studentessa a pagare il prezzo più caro della malsana gestione di uno dei punti più critici della viabilità catanese. La nostra collega aveva solo 18 anni e aveva appena iniziato la propria carriera universitaria”. Gli studenti chiedono di “adottare nel più breve tempo possibile delle soluzioni che possano azzerare il conto delle vittime della strada. Riteniamo che sia necessario ripristinare un attraversamento esclusivamente pedonale che preservi interamente l’incolumità dei passanti. Perché siamo stanchi di dover piangere i nostri amici, familiari, colleghi”.

“Siamo estremamente preoccupati – aggiungono – dall’idea che ogni giorno studentesse e studenti rischino la propria vita per andare all’università o per tornare a casa dopo una giornata di lezione. In passato esisteva un ponte che sopraelevava interamente il passaggio pedonale da un lato all’altro della corsia, sottraendo i pedoni dal rischio dei pirati della strada. Nulla però si è più saputo di questo ponte – concludono gli studenti – dopo il suo smantellamento in occasione della realizzazione del sottopassaggio (vietato ai pedoni) di viale Fleming. La Città di Catania non può e non deve più permettere che i propri cittadini e i propri studenti continuino a perdere la vita”.

Paolo La Greca, vice sindaco e assessore alla mobilità del Comune, in una intervista on line annuncia che “ci metteremo subito all’opera intanto per riempire la circonvallazione di autovelox, chi sbaglia pagherà le conseguenze. Partiamo dalle multe, che saranno salatissime”.

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