Strage del pullman di Mestre: primi tre indagati

Sono il titolare della società di bus e due dirigenti del Comune di Venezia

VENEZIA – Tre persone sono indagate nell’inchiesta della Procura di Venezia sulla strage del bus di turisti precipitato a Mestre, costata la vita a 21 persone. Secondo quanto scrive ‘Il Gazzettino’, si tratta dell’amministratore delegato della società ‘La Linea’, proprietaria del mezzo, e di due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore Viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore Manutenzione viabilità stradale. Nei loro confronti il pm Laura Cameli ipotizza i reati di omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.

Gli indagati sono Massimo Fiorese, 63 anni, amministratore delegato de ‘La Linea’, la società che gestisce il servizio navetta, Roberto di Bussolo, 51 anni, dirigente del settore Viabilità terraferma e Mobilità del Comune di Venezia e Alberto Cesaro, 47, responsabile del servizio Manutenzione viabilità della terraferma del Comune di Venezia. Sono difesi dagli avvocati Massimo Malipiero, Paola Bosio, Barbara De Biasi e Giovanni Coli. I tre sono iscritti nel registro degli indagati per poter provvedere a perizie irripetibili, affidate a Placido Migliorino da parte della Procura, per le quali potranno nominare loro esperti. Pesanti le ipotesi di reato del fascicolo affidato alla pm Laura Cameli che sono di omicidio stradale, omicidio stradale colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.

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