Covid, torna il report quotidiano?

A chiederlo è la Federazione Ordini dei Medici. E c'è il nodo dei certificati per l'assenza dal lavoro degli asintomatici

Monitorare con attenzione l’andamento epidemiologico del Covid, per calibrare le eventuali misure di contrasto: a questo proposito, “si potrebbe valutare di ripristinare la comunicazione quotidiana dei dati dalle Regioni al Ministero, per poter tempestivamente intervenire”. La richiesta arriva il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, in audizione alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia. Il Covid, infatti, ha rimarcato Anelli pur precisando che al momento non c’è alcun allarme, “non è un’influenza”, avendo letalità e variabilità superiore e potendo avere, in alcuni soggetti, esiti disabilitanti a lungo termine.

In audizione, Anelli ha inoltre sottolineato che vanno chiariti alcuni aspetti “non definiti dall’attuale normativa sul Covid: quelli inerenti, ad esempio, alla certificazione medica per l’assenza dal lavoro per i pazienti asintomatici o alle modalità di isolamento dei positivi in ospedale e nelle Rsa”. La questione dei certificati di malattia per l’assenza dal lavoro per i pazienti asintomatici, spiega Anbelli, è legata a “come debba essere valutata ai fini dell’assenza sul lavoro la semplice positività. A tal proposito, sarebbe opportuno sentire le rappresentanze dei medici di medicina generale e dei medici competenti, anche per valutare la raccomandazione a pazienti con o senza sintomi di eseguire un test in strutture accreditate. In Ospedale e nelle Rsa sarebbe opportuno adottare – avverte – delle procedure chiare sull’isolamento dei pazienti positivi e sulla opportunità di far lavorare gli operatori sanitari risultati positivi al Covid”.

L’attuale quadro epidemiologico, precisa il presidente Fnomceo, “unito alla disponibilità di vaccini e di farmaci, non rende al momento necessario l’obbligo dell’isolamento. Concordiamo con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, sul fatto che questa sia nella sostanza una norma di buon senso che ha fatto venire meno le ultime restrizioni legate a un’emergenza sanitaria oramai superata”. Ciò non toglie però che – come del resto previsto dallo stesso DL 105/2023 che ha, tra le altre cose, abolito gli obblighi di isolamento dei positivi al Covid e di autosorveglianza dei contatti, e che deve ora essere convertito in legge – “sia dovere del ministero della Salute intervenire laddove i dati sulla morbilità e mortalità dovessero essere tali da prevedere il ripristino dell’obbligo dell’isolamento e rendessero necessario un tracciamento dei positivi e della malattia”. Appare quindi “opportuno – conclude Anelli – che il ministero debba continuare a monitorare l’andamento della situazione epidemiologica per non sottovalutare i rischi derivanti da nuove varianti e, se fosse necessario, adottare tutte le misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus”.

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