Tajani: “Dietro i roghi interessi economici”

Il ministro a Palermo per la commemorazione di Chinnici

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, partecipando alla commemorazione del giudice Rocco Chinnici, ucciso 40 anni fa dalla mafia, ha affrontato anche i temi “caldi” dell’isola. E sulle giornate drammatiche che la Sicilia ha vissuto a causa dei roghi divampati su tutto il territorio, Tajani commenta: “Dietro agli incendi degli ultimi giorni ci sono il dolo e gli interessi economici: noi dobbiamo contrastarli. Alcune misure contro il dissesto idrogeologico sono inserite nel Pnrr – spiega Tajani – altrimenti si utilizzeranno altri fondi, perché la tutela del nostro patrimonio idrogeologico è fondamentale. Abbiamo però visto che in alcune parti d’Italia ci sono state persone che hanno appiccato il fuoco. Sono stati molto duri i presidenti delle regioni Sicilia e Calabria. C’è il crimine che distrugge il nostro verde. Cercherò di dare una mano, farò tutto ciò che posso nell’ambito del governo per sostenere la legittima richiesta che mi fatto il presidente della Regione Renato Schifani di potere assumere 300 agenti forestali per coprire i buchi nell’organico”.

LA COMMEMORAZIONE DI CHINNICI. “Rocco Chinnici ci ha insegnato come combattere la mafia. È quello che abbiamo fatto anche con l’arresto di Matteo Messina Denaro. Noi continueremo su questa strada. Confermiamo il 41 bis e tutta la legislazione che ci ha permesso di raggiungere risultati positivi. Nessuna marcia indietro. Lo dobbiamo alle nuove generazioni”, ha detto il vice presidente del Consiglio davanti la lapide che ricorda la strage di mafia che 40 anni fa costò la vita al giudice Rocco Chinnici, al maresciallo Mario Trapassi, all’appuntato Salvatore Bartolotta. Perse la vita anche Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile in cui viveva Chinnici, in via Pipitone Federico, dove fu fatta esplodere un’auto imbottita di tritolo. Chinnici fu il padre del pool antimafia che coinvolse anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla commemorazione di stamani erano presenti i figli del giudice Giovanni e Caterina, europarlamentare del Ppe. Hanno partecipato alla cerimonia anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il presidente della Regione Renato Schifani, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il questore Leopoldo Laricchia, il sindaco Roberto Lagalla, Maurizio De Lucia, procuratore capo, Lia Sava, procuratrice generale.

LA LOTTA ALLA MAFIA. “Siamo in prima linea” nella lotta alla mafia, come “dimostra la cattura di Matteo Messina Denaro”, e il “governo vuole continuare a battersi: il 41 bis non si tocca”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, alla cerimonia a Palermo per ricordare i 40 anni dalla strage di via Federico Pipitone. “Non si fa nulla che possa sembrare una marcia indietro rispetto alla lotta contro il crimine organizzato – ha aggiunto – io sono ottimista perché gli italiani stanno dalla parte delle forze dell’ordine, della magistratura, dello Stato”.

L’ECONOMIA ITALIANA. Il ministro ha parlato di economia e di come il paese sta affrontando questo momento: “L’economia italiana sta andando nella giusta direzione, lo confermano la Borsa e lo spread. Restano il problema dell’inflazione e dell’aumento del costo del denaro. Sono svantaggiati i cittadini con mutui e le imprese che fanno accesso al credito. La Banca centrale europea, essendo indipendente, è libera di fare quello che vuole – aggiunge Tajani – ma io sono libero di criticare certe scelte. Mi auguro che la presidente della Bce Christine Lagarde ascolti il grido di dolore che arriva dall’Italia. Abbiamo il dovere di difendere le famiglie e le imprese. Anche lo stesso governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli hanno detto che non è giusto aumentare i tassi di interesse per sconfiggere l’inflazione. L’aumento dei prezzi in Italia – sottolinea il vicepremier – è determinato dai costi delle materie prime. L’inflazione degli Stati Uniti è provocata dalla crescita e giustifica l’intervento al rialzo sui tassi della Federal Reserve”.

I FONDI DEL PNRR. “L’Unione europea ha capito che serviva flessibilità nell’utilizzo dei fondi del Pnrr. Per questo ha accolto le indicazioni che arrivavano dal governo Italiano. Siamo ritenuti seri e credibili. Il Pnrr nasce nel periodo della pandemia, poi è arrivata la guerra. Sono cambiate molte cose e serviva flessibilità”, spiega Tajani. “Era necessario indirizzare i fondi sui progetti che possono essere realizzati nei tempi previsti. I progetti esclusi rientreranno in altre fonti di finanziamento”. Per Tajani, il governo “deve andare avanti nella riforma tributaria e fiscale e puntare sulla crescita”.

LA RIFORMA TRIBUTARIA. “Noi andiamo avanti nell’aiutare i nostri concittadini con una politica economica che dovrà basarsi sulla riforma tributaria e su quella della burocrazia e del fisco. Paghiamo decine e decine di tributi che non servono a nulla: solo sedici tributi servono a dare il 97% delle entrate, tutti gli altri sono tributi inutili che andrebbero cancellati. Costa di più esigere quel tributo rispetto a quello che si incassa”, osserva Tajani, auspicando “una riforma tributaria andrebbe a cancellare tante tasse inutili, che vessano gli italiani e fanno perdere tanti fondi alle imprese”. “Serve una riforma tributaria, una riforma fiscale – spiega – per la crescita del Paese, puntando sull’industria e sull’agricoltura che sono di fatto lo strumento fondamentale per la nostra economia”.

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