Navi fanno la spola e l’hotspot si alleggerisce

Lampedusa: poco meno di 800 migranti dopo le tremila presenze

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Sono 791 i migranti ospiti dell’hotspot dove venerdì si è arrivati a 3.306 presenze. Il tour de force di Prefettura di Agrigento e polizia, che si sono occupati di una raffica di trasferimenti, ha permesso di alleggerire la struttura di primissima accoglienza. Oltre ai traghetti di linea sono state usate le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza che hanno fatto la spola con Pozzallo, le navi militari Cassiopea che hanno trasferito i migranti ad Augusta e Dattilo a Reggio Calabria e Vibo Valentia. Ieri, complice il fatto che il mare è tornato ad essere mosso, sull’isola ci sono stati solo 5 sbarchi con un totale di 240 persone. Per oggi è stato previsto, dalla Prefettura, d’intesa con il Viminale, lo spostamento con il traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle di altri 400 migranti.

“E’ tornato alla normalità. Mantenendo questi ritmi, ossia il trasferimento sulla terraferma di 2.500 persone in 36 ore, si riesce a non cadere nell’emergenza”. Lo ha detto, in merito all’hotspot di Lampedusa che lo scorso venerdì è arrivato ad ospitare 3.306 persone, Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenze e soccorsi della Croce Rossa Italiana che dal primo giugno si occupa della gestione della struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola. Negli scorsi giorni la struttura è stata sovraffollata, ma mai al collasso. “Quando il numero dei presenti raggiunge livelli straordinari vengono adottati i protocolli tipici di Protezione civile: abbiamo aumentato i bagni, ci sono brandine per tutti, mentre gazebo e pagode vengono impiegate per il ricovero temporaneo soprattutto di bambini, donne e famiglie che hanno esigenze differenti rispetto all’uomo adulto – ha spiegato Schintu – . Abbiamo una media, a fisarmonica, di 100 persone che prestano la loro attività all’hotspot”.

“A fisarmonica vuol dire che più sono i migranti ospiti e più sono gli operatori al lavoro.- chiarisce – Abbiamo strutture d’élite che si occupano da un lato dell’emergenza e dall’altro degli aspetti umanitari. C’è chi si occupa di tutta la logistica, chi invece della salute dei migranti ospiti con medici e infermieri che, se serve, intervengono oltre il protocollo ordinario. Un plauso sento di farlo al ministero per il lavoro enorme e gli spostamenti immediati che sono stati fatti negli ultimi giorni”. Trasferimenti che evitano anche il nascere, come accadeva in passato, di conflitti fra gli ospiti che hanno, anche in base della nazionalità d’origine, esigenze diverse.

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