Musumeci: “Niente polemiche, rimbocchiamoci le maniche”

"Le esercitazioni di protezione civile non sono una sagra"

“Nel Meridione abbiamo registrato ondate di calore di assoluta eccezionalità sia nell’intensità sia nella persistenza, con temperature oltre i 40 gradi e con punte fino ai 46 e i 48 gradi, valori superiori ad ogni precedente record storico”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera, oggi pomeriggio.

“Attualmente la situazione della corrente elettrica sembra essere in netto miglioramento rispetto ai giorni scorsi e risultano disalimentate ad oggi meno di 15 mila utenze concentrate prevalentemente in provincia di Catania, soprattutto nell’area pedemontana etnea”, ha detto ancora il ministro.

Parlando della situazione incendi nel Sud Italia, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha spiegato nella sua informativa alla Camera che “il 25 luglio si sono verificate diverse criticità nella gestione operativa delle richieste di concorso aereo, in particolare a causa delle forti correnti d’aria ascendenti e discendenti”. “La flotta aerea della Regione siciliana – ha detto – non ha potuto operare nella provincia di Trapani e Palermo alcun intervento, per buona parte della giornata, a causa della mancanza delle condizioni minime di sicurezza necessarie. In Calabria, a causa delle temperature elevatissime sulla pista dell’aeroporto di Lamezia Terme per alcune ore non è stato possibile il decollo di alcun mezzo”.

Elogiando le esercitazioni di Protezione Civile che si svolgono in numerosi territori del Paese, il ministro Nello Musumeci ha però registrato che in alcuni casi gli “è sembrato di assistere a esercitazioni in cui si partecipa con un senso di svago, come se per molti quelle esercitazioni fossero quasi una sagra, nessuno prende sul serio la cosa”. Durante la sua informativa urgente alla Camera, il ministro ha invitato a non fare polemiche politiche ma a rimboccarsi le maniche per capire come agire in un Paese “fragile e vulnerabile” che “ha bisogno di una buona cura per poter essere nelle condizioni di affrontare eventi che sarebbe improprio ed errato considerare ancora eccezionali”. “Ormai – ha sottolineato – la tropicalizzazione ha investito pienamente la nazione e sappiamo di dover fare i conti con questa realtà. Negli ultimi dieci anni ci sono stati oltre 50 eventi calamitosi, con un costo per lo Stato di decine e decine di miliardi di euro, oltre a quello più importante di vite umane. Prevenzione, adattamento al nuovo clima e mitigazione di ogni rischio devono essere la bussola che dovrà guidare l’operato del governo e del parlamento”.

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