Ragazza smembrata e buttata in discarica, preso dopo 28 anni

Omicidio in Svezia: prove schiaccianti contro un anziano ligure

Cold case in Liguria. Un italiano di 77 anni, S. A., abitante a Sanremo, è stato arrestato dalla polizia giudiziaria di Imperia con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione di cadavere di Sargonia Dankha, 21enne di origini irachene, naturalizzata svedese. L’omicidio, secondo gli inquirenti, avvenne in Svezia nel 1995. La sparizione della giovane, della quale non fu mai ritrovato il corpo, è rimasto per anni un mistero.

A risolvere il caso sono stati gli inquirenti italiani, volati in Svezia nelle scorse settimane dopo che la famiglia di Sargonia Dankha, mai arresasi alla scomparsa della ragazza, tramite un avvocato di Milano ha sporto denuncia alla Procura di Imperia. Un atto compiuto perché, nonostante i gravi indizi contro S. A., che all’epoca dei fatti aveva una relazione altalenante con la giovane donna, le autorità svedesi non potevano processarlo per omicidio in mancanza del cadavere della vittima.

Il procuratore è volato in Svezia, dove ha recuperato i faldoni delle indagini svolte dai colleghi svedesi e li ha portati in Italia, dove sono stati tradotti da un interprete su nomina della Procura. Secondo gli inquirenti l’italiano, che in Svezia gestiva un ristorante, ha ucciso la giovane compagna in occasione dell’ultimo incontro, per poi nasconderne il corpo. A suo carico, secondo l’accusa, ci sarebbero prove schiaccianti.

La ragazza, nata il 2 dicembre del 1974, era stata vista viva per l’ultima volta a Linköping, città della Svezia meridionale, nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995. Nel corso delle indagini, i poliziotti svedesi trovarono tracce ematiche e capelli di Sargonia Dankha nel bagagliaio di una Ford Escort rossa: elementi che fecero ipotizzare l’omicidio. Secondo gli inquirenti il corpo della giovane venne smembrato nella cucina del ristorante di S. A., per poi essere trasportato e scaricato in una discarica.

Subito dopo il presunto omicidio S. A. venne arrestato dalle autorità svedesi, per poi essere rilasciato in quanto, per la giurisprudenza svedese, non si può riconoscere la responsabilità penale di un presunto omicida, qualora il corpo della vittima non venga ritrovato. A quel punto il ristoratore, forse per paura di essere nuovamente arrestato, tornò in Italia, stabilendosi a Sanremo e abbandonando la Svezia, dove ha lasciato però dei figli. Nella cittadina ligure l’uomo, ormai ultrasettantenne, si era rifatto una vita con una nuova compagna. Fino a oggi, quando a bussare alla sua porta è stata la giustizia che ha dato risposta a un delitto avvenuto 28 anni fa.

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