Maturità: ci sono Quasimodo e Moravia

Nelle tracce per la prova di italiano anche Piero Angela e Oriana Fallaci

Al via stamane gli esami di maturità: dalle ore 8.30, 536.008 studenti – 521.015 candidati interni e 14.993 esterni – sono alle prese con la prima prova, quella di italiano. Sono coinvolte 14.000 commissioni, per un totale di 27.895 classi. Quest’anno l’esame torna alla formula pre-Covid, con due scritti (3 in alcuni casi) e un colloquio. La prova di italiano, comune a tutti gli indirizzi, prevede sette tracce (ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale) suddivise in tre diverse tipologie: due analisi del testo (uno poetico e l’altro di prosa), 3 tracce di testo argomentativo e 2 temi di attualità. Un ‘in bocca al lupo’ ai maturandi è arrivati ieri, tra gli altri, anche dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dalla premier Giorgia Meloni.

LE TRACCE. Moravia con un brano tratto da ‘Gli Indifferenti’ e Salvatore Quasimodo con ‘Alla nuova luna’ che fa parte della raccolta ‘La Terra impareggiabile’. Del testo tratto da ‘Gli indifferenti’, romanzo d’esordio di Moravia, i protagonisti sono i fratelli Carla e Michele Ardengo, incapaci di opporsi ai propositi di Leo Merumeci, amante della loro madre che tenta di impossessarsi dei beni e della villa di loro proprietà. Gli studenti devono sintetizzare il contenuto, rispondere a una serie di domande punto per punto o costruendo un unico discorso, commentare il brano proposto elaborando una propria riflessione sulla rappresentazione del mondo borghese come delineata criticamente da Moravia e, volendo, mettendo il testo in relazione ad altri suoi scritti o facendo riferimento ad autori italiani e stranieri.

‘Alla nuova luna’ fa parte invece della raccolta ‘La terra impareggiabile’ pubblicata nel 1958 che testimonia – si legge nella traccia proposta ai maturandi – l’attenzione di Quasimodo per il mondo a lui contemporaneo e la sua riflessione sul progresso scientifico e sulla responsabilità degli scienziati in un’epoca di importanti innovazioni tecnologiche. Il candidato deve rispondere a una serie di domande di comprensione e analisi del testo e facendo riferimento alla produzione poetica di Quasimodo elaborare una propria riflessione sulle modalità con cui la letteratura affronta i temi del progresso. Quasimodo entra nell’olimpo degli autori più proposti alla Maturità in era moderna, raggiungendo, a quota tre, Montale e Ungaretti. L’autore siciliano è stato proposto infatti nel 2002 e nel 2014, selezionato dagli allora ministri Moratti e Giannini.

Tra le tracce proposte anche il brano ‘Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp’ tratto da un testo Marco Belpoliti. L’articolo di Marco Belpoliti è stato pubblicato su La Repubblica il 30 gennaio 2018. Nel pezzo viene messo in evidenza un atteggiamento oggi comune, il non sapere attendere, il volere tutto e subito. A partire dal testo e traendo spunto dalle proprie esperienze, conoscenze e letture, viene chiesto al candidato di riflettere su quale valore possa avere l’attesa nella società del tempo reale.

E ancora: ‘L’idea di nazione’ con un testo tratto da Federico Chabod è una delle tipologie di tipo B ‘Analisi e produzione di un testo argomentativo’ proposto agli studenti. Quanto al testo tratto da Chabod ‘L’idea di nazione’, edito da Laterza nel 1961, viene chiesto allo studente di riassumerne il contenuto e di rispondere a una serie di domande sulle esigenze e gli obiettivi di Cavour nei confronti dell’Italia, sulla visione di Mazzini rispetto al fine supremo della nazione e cosa intende per ‘umanità’. Si chiede anche di esporre le proprie considerazioni e riflettere sul valore da attribuire all’idea di nazione, facendo riferimento agli studi fatti e alle letture personali e organizzando un testo in cui tesi e argomenti siano coerenti e coesi.

L’altra proposta del tipo B con la comprensione e l’analisi del testo sottoposta ai maturandi è un testo tratto da Piero Angela ‘Dieci cose che ho imparato’. E tra le proposte c’è anche un testo tratto da Oriana Fallaci, ‘Intervista con la storia’, edito da Rizzoli nel 1977. Sul brano tratto dal testo di Piero Angela ‘Dieci cose che ho imparato’, edito da Mondadori, si pongono al candidato una serie di domande e si sottolinea come Angela attribuisca un valore essenziale alla creatività umana nella corsa verso l’innovazione. Viene chiesto al maturando se condivide le considerazioni contenute nel brano e gli si chiede di elaborare un testo in cui si esprimono le proprie opinioni sull’argomento, organizzando una propria tesi e le argomentazioni a supporto. Anche sul testo di Oriana Fallaci vengono poste una serie di domande al candidato, che deve anche riassumerlo. Viene chiesto se la situazione è ancora oggi nei termini descritti dalla giornalista; bisogna rispondere anche con esempi tratti dalle proprie conoscenze degli avvenimenti internazionali e dalle proprie letture, elaborando un testo che presenti le proprie tesi, sostenendole con adeguate argomentazioni.

Una delle tracce di attualità richiama una lettera aperta inviata nel 2021 dal mondo accademico e culturale all’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che invita a reintrodurre le prove scritte alla Maturità. La lettera fu scritta durante il periodo della pandemia. Nella lettera all’ex ministro il mondo accademico e culturale evidenzia che nonostante i problemi causati dalla pandemia molte aule sono libere e possono ospitare i candidati dividendoli in piccoli gruppi perché l’esame “possa essere una verifica seria e impegnativa”, cosa che “è interesse di tutti. Per i ragazzi la maturità deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta” anche affrontando un po’ di ansia “solo così potranno uscirne con soddisfazione”.

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