La giunta Trantino è un rebus

di L. Ciliberti. Il sindaco di Catania vorrebbe definirla entro la settimana

CATANIA – Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, corre e chiede ai partiti di fare presto per poter definire e formalizzare la giunta in settimana. Ma tutto langue. Perché mancano i presupposti per trovare una sintesi. Da un lato il manuale Cencelli per attribuire i posti e il numero degli assessori, dall’altro la necessità reale di fare sintesi all’interno dei singoli partiti. Trantino vorrebbe formalizzare immediatamente almeno metà della sua squadra, ma tra i 5 nomi indicati inizialmente dalle forze politiche di centrodestra che lo sostengono c’è da risolvere il nodo Forza Italia. Marcello Caruso, messo inizialmente per prendere tempo, dovrà essere sostituito: l’area Schifani vorrebbe Salvo Tomarchio, vicino al deputato regionale Nicola D’Agostino e primo dei non eletti alle ultime regionali, ma si scontra con la componente di Marco Falcone, che di fatto ha eletto tutti i consiglieri comunali tra gli azzurri. Sembra certo il nome di Giovanni Petralia, incertezza sul resto.

Confermati gli uscenti Alessandro Porto tra gli autonomisti (che adesso chiedono un tavolo di maggioranza per discutere le deleghe ed eventualmente solo dopo indicare il loro secondo nome) e Sergio Parisi di Fratelli d’Italia. Tra i patrioti la partita è accesa: ieri il sindaco Trantino ha chiesto al suo partito di potere indicare un nome di sua fiducia in uno degli assessorati più delicati, quasi certamente all’Economia. Se questa richiesta venisse accolta resterebbe un solo posto utile per almeno tre aspiranti assessori, tutti uscenti: Viviana Lombardo, Luca Sangiorgio e Andrea Barresi.

La Dc designerà l’avvocato Giuseppe Marletta, già nella giunta Stancanelli. Andrea Guzzardi, designato in prima battuta, e Giuseppe Gelsomino dovrebbero essere i nomi della Lega. Per la presidenza del consiglio comunale ci sarebbe l’uscente Sebastiano Anastasi degli autonomisti di Grande Catania. Per risolvere i conflitti generati dalle pulsioni degli aspiranti componenti della giunta, il sindaco Trantino di concerto con i partiti, potrebbe giocarsi una carta dirimente: chiedere ai futuri assessori le dimissioni da consigliere comunale. Una scelta che consentirebbe di liberare posti e far scorrere le liste. E su questo ultimo punto si discuterà nelle prossime ore.

Intanto, dopo aver indossato la fascia tricolore a Palazzo degli Elefanti, il neo sindaco Trantino ha cinto oggi la fascia azzurra a Palazzo Minoriti. Nella sede storica della Città metropolitana di Catania Trantino ha firmato l’atto di insediamento a sindaco metropolitano. Il verbale è stato controfirmato dal commissario uscente Piero Mattei, che ha proceduto al passaggio di consegne. Cofirmatari sono stati il vice commissario uscente Bernardo Campo e il segretario generale dell’Ente, Mario Trombetta.

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