Catania, ecco la squadra di Trantino

di F. Magrì. Il sindaco nomina i 10 componenti della giunta, La Greca sarà il vice LE DELEGHE - FOTO

Il rebus si è sciolto: Catania ha la sua giunta. A 18 giorni dalla sua elezione, il sindaco Enrico Trantino è finalmente riuscito a far quadrare i conti ‘politici’ e ha nominato i dieci assessori che comporranno la sua squadra. In un complicato esercizio di equilibrismo tattico all’interno dei singoli partiti di centrodestra che sostengono il nuovo primo cittadino, si è dunque trovata la sintesi. In campo tanti ex, volti già noti a Palazzo degli Elefanti, poche le novità. Trantino ha scelto come suo vice l’amico ingegnere Paolo La Greca, docente di Urbanistica all’università di Catania, che prende uno dei posti destinati a Fratelli d’Italia su esplicita richiesta proprio di Trantino.

In quota Autonomisti entrano Bruno Brucchieri e Alessandro Porto, già ex assessore alla Polizia municipale nella giunta Pogliese. Per la Lega i posti sono due: Andrea Guzzardi e Giuseppe Gelsomino, entrambi dell’area Sammartino, nulla da fare per Fabio Cantarella che fino all’ultimo ha provato a entrare in giunta cercando l’intercessione di Matteo Salvini. Due nomi sono legati a Fratelli d’Italia: l’uscente Sergio Parisi e Viviana Lombardo, anche lei già assessore, dell’area Galvagno e figlia d’arte (il padre, Nuccio, è stato componente dell’ultima giunta Bianco). In campo per Forza Italia Giovanni Petralia, rieletto al Consiglio comunale e appartenente al gruppo politico dell’assessore regionale Marco Falcone, e Salvatore Tomarchio, primo dei non eletti all’Ars con i forzisti, nome indicato dal governatore Schifani e uomo vicino al deputato regionale Nicola D’Agostino. Infine, chiude il cerchio l’avvocato Giuseppe Marletta, della nuova Democrazia cristiana, anche lui un ex della giunta Stancanelli. A Marletta andrà il Bilancio, una delle deleghe di maggior peso viste anche le ultime esperienze che hanno portato l’ente al dissesto finanziario.

Queste le prime indiscrezioni sulle deleghe. Il vicesindaco Paolo La Greca avrà il settore dell’Urbanistica, a Giuseppe Marletta toccherà il Bilancio, a Sergio Parisi la gestione dei fondi Pnrr e i Lavori Pubblici, a Viviana Lombardo le Risorse umane, Pari Opportunità e l’Innovazione tecnologica. Ai forzisti Salvo Tomarchio e Giovanni Petralia andrebbero rispettivamente la delega all’Ecologia, dunque la gestione dei rifiuti, e le Manutenzioni. Ad Andrea Guzzardi andrebbero le Politiche giovanili, la gestione del Mare, la Pubblica istruzione ed Edilizia scolastica, a Giuseppe Gelsomino le attività del Commercio e attività produttive. Infine Alessandro Porto si occuperà di Polizia municipale e Protezione civile, agli autonomisti anche i Servizi sociali che andrebbero a Bruno Brucchieri. Il sindaco terrà per se la delega alla CulturaGUARDA LE FOTO

“Oggi ho varato la nuova Giunta. Un gruppo di lavoro di cui, già so, potrò andare fiero e che consentirà quell’azione incisiva che speriamo di imprimere in favore di un cambiamento epocale della città – ha scritto su Facebook il sindaco di Catania, Enrico Trantino -. Quasi contemporaneamente mi è giunta notizia del finanziamento per oltre 370 milioni di euro di una parte del nodo Catania, che permetterà l’interramento della linea ferroviaria tra Catania Acquicella e Bicocca, così consentendo l’allungamento della pista dell’aeroporto, opera strategica per intercettare i voli intercontinentali. Dopo avere ringraziato il neo presidente di Rfi, prof. Lo Bosco, gli ho già chiesto appuntamento per confrontarci sul resto del progetto che renderà possibile l’interramento della stazione centrale e dell’intera ferrovia fino al castello Ursino, così consentendo la restituzione del water front alla città”.

“Infine, avendo avuto notizia di un prossimo processo a carico dei componenti di una gang, protagonista di una scorribanda da vili teppistelli a danno di un ragazzo nel centro storico – annuncia il sindaco di Catania – ho chiesto gli atti e ho dato mandato perché il Comune si costituisca. Vorrei tanto essere io a indossare la toga in quelle occasione perché il segnale sia ancora più roboante, ma temo di non poterlo fare. Bravi? No, per niente – chiosa Enrico Trantino – è solo un ulteriore segno del tanto che vogliamo fare”.

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