“Aziende catanesi Enel e St modelli in Europa”

Il ministro Urso a Palazzo degli elefanti: "Nuove occasioni con farmaceutica e tecnologia green"

CATANIA – Visita istituzionale a Catania il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. E’ stato ricevuto in municipio dal sindaco Enrico Trantino per un confronto sui temi legati allo sviluppo industriale dell’area metropolitana di Catania. “A Catania ci sono due modelli che stanno diventando un esempio a livello europeo e globale: Enel e StMicroelectronics – ha detto Urso -, che infatti saranno due delle quattro grandi aziende campioni europee, assieme a Leonardo e Fincantieri, che saranno con me lunedì a Berlino nel vertice trilaterale, un nuovo forum di politica economica europea in cui l’Italia è finalmente a fianco di Germania e Francia, come merita, per delineare la politica industriale europea”.

Alla riunione hanno partecipato anche rappresentanti delle forze sociali e delle categorie produttive. “Vogliamo segnare una nuova tappa di sviluppo e di crescita, con una piena collaborazione tra Comuni, Regione e governo nazionale e cogliere nuove opportunità per la Sicilia e per questa area che sempre ha rappresentato il polo di crescita dell’Isola per gli investimenti nella tecnologia green e digitale. Ci sono occasioni da non perdere – ha aggiunto il ministro – Catania può farlo, soprattutto, per farmaceutica, il digitale e la tecnologia green, che sono le linee di sviluppo dell’Europa. Anche per l’aeroporto di Catania, per lo sviluppo turistico che può avere l’intera Sicilia”.

“Per le imprese più piccole il primo progetto che porteremo in campo nei prossimi mesi, liberando le risorse incagliate nel Pnrr, è il Transizione 5.0: crediti fiscali agevolati significativi per le imprese che vogliono rinnovare i propri macchinari per la sostenibilità ecologica, ambientale e digitale. Questo sarà di grande impulso per l’innovazione e quindi anche alla crescita dell’impresa. Abbiamo avuto attenzione – ha aggiunto – anche per la farmaceutica: con il ministro Schillaci, ed è una grande novità che le imprese hanno apprezzato, abbiamo insediato un tavolo comune sulla politica per le imprese biomedicali perché sappiamo che insieme alla tecnologia digitale e green l’italia e la Sicilia possono diventare il luogo dove è ideale per le grandi multinazionali farmaceutiche che vogliono investire nel nostro Paese anche come effetto della nuova geopolitica ed economia globale”.

“C’è una grande occasione che mai si è avuta per la Sicilia – ha osservato il ministro Urso – e lo hanno dimostrato due casi che sembravano disperati. Come l’Isab di Priolo: quando tutti ritenevano che la raffineria sarebbe stata condannata alla chiusura per l’embargo ai prodotti petroliferi russi, noi dalla crisi ne abbiamo fatto una grande opportunità con un nuovo investitore che scommette nello sviluppo, nella riconversione ambientale, nella produzione di questo grande polo. C’erano altri dodici pretendenti, che vuol dire che è un polo di attrazione internazionale. Poi – ha ricordato – c’è il caso di Termini Imerese: dopo 12 anni ho riavviato le procedure, riavviato la nuova gara. Sapevano che c’erano già imprese interessate e io mi auguro che ce ne saranno molte di più di quelle che si sono già affacciate. Potremo fare tornare a essere Termini Imerese un grande polo di sviluppo per la Sicilia. E’ un’occasione da non perdere”.

“Non è un caso che mi sia tenuto la delega alla Zona industriale, perché in questa nuova stagione della coprogrammazione e coprogettazione ho subito raggiunto un’intesa con Confindustria, con Ance e con altre associazioni del settore affinché loro ci aiutino nella fase della progettazione – ha detto il sindaco Trantino – e noi a quel punto abbiamo delle rivendicazioni da proporre con la programmazione 2021-2027 al ministro Fitto perché quest’anno piuttosto che destinare risorse a pioggia alla Regione destineranno le risorse necessarie per eseguire e realizzare quelle ipotesi progettuali che sono già concrete”.

“Noi – ha aggiunto Trantino – vorremmo intervenire per risolvere i problemi idraulici, della viabilità, della sicurezza. Tutti quei problemi, insomma, che caratterizzano negativamente la Zona industriale che potrà essere più attrattiva e quindi attirare le numerose imprese che chiedono di venire a investire a Catania”. Sulla continuità tra Catania, Palermo e Roma, che hanno maggioranze di centrodestra, Trantino, rispondendo su questo tema a una domanda di un giornalista ha detto: “Diciamo che c’è la combinazione perfetta, la congiunzione astrale che – ha osservato il sindaco – saremmo folli a non sfruttare nel momento in cui tutto depone favorevolmente per la rinascita di Catania, perché noi stiamo immaginando una serie di interventi che provocheranno poi sviluppo, aumento del prodotto interno lordo, maggiore capacità occupazionale e, soprattutto, quell’arresto dell’emorragia che fa andare i nostri figli fuori da Catania per cercare prospettive di lavoro che qui non trovano e che invece potranno tornare facendosi accompagnare da tantissimi loro coetanei del Nord perché non saremmo in grado di intercettare tutta la domanda di lavoro delle imprese dell’hitech”.

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