Lampedusa invasa: viaggio ‘fai da te’ di 25 tunisini

Duemila migranti in 24 ore. Dal Nord Africa si salpa pure autonomamente

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Nuovo record di sbarchi a Lampedusa, con oltre 2 mila migranti in 24 ore. In totale sono 33, con 1.235 migranti arrivati, gli sbarchi registrati oggi, a partire dalla mezzanotte, sulla più grande delle isole Pelagie. Sono 267 i primi approdati sull’isola, fra la notte e l’alba di oggi, dopo che 6 dei 7 barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalla ong Louise Michel e dalle motovedette di capitaneria e guardia di finanza. Altri 268 migranti sono giunti a Lampedusa dopo che le cinque imbarcazioni e il gommone sui quali viaggiavano sono stati soccorsi, al largo dell’isola, dalle motovedette della guardia di finanza e della capitaneria. Salgono così a 12, a partire da mezzanotte, con un totale di 535 persone, compresi quattro minorenni e 52 donne, gli approdi registrati. Si sono dichiarati originari di Costa d’Avorio, Guinea, Nigeria, Burkina Faso, Libera, Eritrea, Gambia, Egitto, Siria, Ghana e Sudan. Un gommone, con a bordo 78 migranti, e un natante di sette metri con a bordo 39 persone sono stati soccorsi, in eventi Sar, dalla nave ong Louise Michel.

E nel pomeriggio altri sette sbarchi di migranti sono stati registrati a Lampedusa, con 250 persone arrivate. Le motovedette di Guardia di finanza e Capitaneria stanno operando adesso al molo commerciale perché molo Favarolo è occupato da persone da trasferire all’hotspot. Il 13esimo barchino della giornata, con a bordo 24 tunisini, è stato bloccato in acque Sar dalla motovedetta Cp327. La stessa unità di soccorso ha agganciato un natante di 7 metri alla deriva con a bordo 32 persone che hanno riferito di essere originarie di Camerun, Gambia, Mali, Senegal e Costa d’Avorio e poi altri 39, compresi due minorenni e 19 donne. La motovedetta V1300 della Guardia di finanza ha invece intercettato una ‘carretta’ con 41 migranti originari di Togo, Guinea e Costa d’Avorio. I carabinieri, fra gli scogli di Cala Pulcino, hanno bloccato 34 sedicenti gambiani, malesi e senegalesi. L’imbarcazione non è stata ritrovata. La motovedetta ‘Sottile’ delle Fiamme gialle ha invece soccorso un natante con a bordo 33 persone e poi un’altra imbarcazione con 47 in fuga da Costa d’Avorio, Burkina Daso e Ghana. Fra gli ultimi arrivati, alcuni hanno riferito di aver pagato 4 mila dinari tunisini per la traversata. E gli arrivi sono proseguiti fino al tardo pomeriggio. In totale gli sbarchi odierni sono stati 33. Ieri sull’isola di Lampedusa si erano registrati 43 sbarchi con un totale di 1.778 persone.

Durante la notte la Ong Louise Michel ha agganciato, al largo delle isole Pelagie, due imbarcazioni alla deriva con a bordo in totale 78 migranti originari di Guinea, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Mali. La motovedetta V1102 della guardia di finanza ne ha invece soccorsi 40 (8 donne e 3 minori) che erano su un natante di ferro di 7 metri salpato da Sfax in Tunisia. I carabinieri, nel frattempo, hanno rintracciato nell’Isola dei Conigli 43 migranti (14 donne e 5 minori) di Camerun, Mali e Costa d’Avorio. L’imbarcazione usata per la traversata non è stata trovata. Una pattuglia della guardia di finanza ne ha bloccati 42 (12 donne e 1 minore) sulla spiaggia di Cala Croce, ritrovato in questo caso il natante di 7 metri. Sempre le Fiamme gialle hanno soccorso un’imbarcazione alla deriva con a bordo 25 persone (4 donne e 1 minore) e bloccato un natante con 41 (13 donne e 4 minori) originari di Costa d’Avorio, Camerun, Gambia, Guinea e Niger.

Venticinque tunisini (tra i quali 4 donne e un minore) hanno raccontato il loro viaggio ‘fai da te’: “La barca l’abbiamo comprata noi. Abbiamo raccolto i soldi e pagato 45 mila dinari per prendere la barca e 10 taniche, da 20 litri, di carburante”. A tutti i migranti che vengono soccorsi o bloccati viene chiesto – rientra nella procedura – il luogo di partenza e il costo del viaggio. Fino a ora gli sbarcati hanno sempre riferito di aver pagato da un minimo di mille fino a 4 mila dinari per la traversata organizzata dagli scafisti. Queste nuove dichiarazioni, se confermate, mettono in luce un aspetto nuovo del fenomeno: in Tunisia, la gente del posto riesce anche a organizzare e salpare autonomamente verso la Sicilia.

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