Due naufragi in area Sar maltese: 7 morti

Intervento delle motovedette italiane, salme portate a Lampedusa

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Due barchini, con a bordo subsahariani, sono naufragati in area Sar Maltese. Almeno sette i cadaveri già recuperati dalle motovedette della Guardia costiera e delle Fiamme gialle italiane che sono intervenute. La Capitaneria è riuscita a trarre in salvo una decina di persone che sono a bordo dell’unità di soccorso. A soccorrere i naufraghi anche un peschereccio tunisino, il ‘Montacer’, che ha tratto in salvo 46 migranti (19 donne e 9 minori), e li ha sbarcati al molo commerciale di Lampedusa. A bordo del peschereccio ci sono anche tre cadaveri.

Motovedette ed elicotteri stanno scandagliando l’area Sar Maltese per cercare altri sopravvissuti o recuperare vittime. Tutti i naufraghi e le salme dovrebbero essere stati già recuperati, le motovedette che hanno fatto il soccorso sono arrivate al molo Favarolo di Lampedusa con i cadaveri di quattro migranti, si tratta di tre uomini e una donna, tutti originari della Costa d’Avorio. Secondo quanto si è appreso, altri quattro sarebbero su un’altra motovedetta che è in navigazione verso l’isola delle Pelagie. Al momento, sono quattro le bare fatte arrivare dal Comune al molo. Scortato anche il peschereccio tunisino che ha a bordo dei sopravvissuti, altri soccorritori stanno facendo ulteriori verifiche.

La Procura di Agrigento ha aperto due fascicoli d’inchiesta per i naufragi registrati in area Sar Maltese. Le ipotesi di reato sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Le indagini sono state affidate ai militari della Capitaneria di porto, che si sono occupati dei soccorsi, e alla Squadra mobile di Agrigento. Spetterà ai poliziotti della Mobile sentire le due donne della Costa d’Avorio che sono state tratte in salvo dalla motovedetta Cp303 della Guardia costiera e i 46 superstiti soccorsi dal peschereccio tunisino. Tratte in salvo, dai militari della Capitaneria, anche due donne che hanno riferito che “molte persone sono cadute in acqua e sono morte”. I sopravvissuti hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 22 di mercoledì e di aver pagato 1.500 dinari tunisini. I migrati soccorsi dal peschereccio tunisino hanno detto di essere originari di Guinea, Costa d’Avorio, Mali, Liberia e Sierra Leone.

 

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