Caserta: ‘Ecco cosa farò’. E il Pd scarica Bianco

A Catania prima uscita del candidato progressista. Barbagallo: "L'ex sindaco? Ricordo sbiadito"

CATANIA – “Il progetto non è nato ieri, è il risultato di un percorso che continua, di partecipazione, di attenzione alle realtà della città, alle sofferenze, alle bellezze, ai talenti. Tutto questo è stato costruito strada facendo”. Maurizio Caserta ha presentato oggi pomeriggio la sua candidatura alla poltrona di sindaco di Catania. L’insegnante universitario, scelto dal fronte progressista, ha tenuto una conferenza stampa in piazza Scidà. “Quando vedrete il programma vi renderete conto che lo abbiamo concepito come una serie di diritti. Noi pensiamo che l’amministrazione abbia una connotazione, una cifra politica molto forte, non si tratta di decidere se una strada deve andare in un senso o nell’altro. Ogni azione dell’amministrazione è un’azione politica e quindi la politica deve andare al cuore delle questioni, deve andare alla vita degli uomini e delle donne di questa città. E questo dipende da tante cose, dall’ambiente in cui stanno, dipende dalla qualità dei servizi della raccolta dei rifiuti, dalla qualità della mobilità, dalla cultura, dalla scuola. Tutte queste cose rendono la vita degli uomini e delle donne di questa città migliore. Fino a ora non siamo riusciti a raggiungere standard non dico europei, ma anche nazionali”.

Caserta ha sottolineato che “Catania è sempre nella parte bassa delle classifiche per quello che riguarda gli asili nido, la raccolta differenziata, la qualità dell’ambiente, la cultura, la scuola. Non dimentichiamo che questa è la città con il più alto indice di dispersione scolastica del Paese. Le sofferenze, insomma, non mancano, e però abbiamo bisogno di un salto di qualità: il passato non ha prodotto grandi risultati. Forse è il momento di riflette un attimo e immaginare un percorso diverso che parta dal rispetto degli uomini e delle donne di questa città. Il nostro programma indica nel dettaglio cosa fare sui rifiuti, sulla mobilità, sulla casa. Voglio segnalare che c’è una cosa che sta a monte di tutto ed è la legalità. Nel momento in cui usciamo fuori dalle regole è il caos, e nel caos vince chi è più forte, con la pistola in mano, chi è più forte economicamente e socialmente perché ha le connessioni giuste. Il caos non serve alle persone fragili e tra queste ci sono i giovani che non sono abituati come quelli della mia generazione a svicolare. I giovani se ne vanno per il caos, non vedono come i loro talenti, e questa città è piena, non sono apprezzati”.

Se il Pd ha scelto Caserta, molti si chiedono come si comporterà il partito con Enzo Bianco: “E’ fuori dal Pd? Chiedetelo a lui – ha detto il segretario regionale siciliano del Pd Anthony Barbagallo -. Noi non lo abbiamo visto partecipare né negli organismi in questi mesi e neanche alla vita politica del partito. Lui ha scritto una stagione importante per Catania. La scrisse quando io ero piccolino. La stagione della primavera catanese fu straordinaria. Oramai ho un ricordo sbiadito. Quando Bianco era sindaco per la prima volta c’era ancora Antognoni in campo, Nelson Piquet correva in Formula 1 e Ingemar Stenmark volava sulle piste da sci. Adesso c’è in campo una nuova generazione per Catania. Ma certamente Bianco può dare il suo contributo. Se lo vorrà dare, saremmo ben lieti che lo desse nelle liste del Pd a sostegno di Caserta”. 

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