Arriva il gelo, si teme per l’agricoltura

La sciabolata artica potrebbe interessare anche la Sicilia

Nel segno della tradizione e del grande freddo, tipico dei giorni della merla (29-30-31 gennaio), anche se la “sciabolata artica” che sta colpendo attualmente la penisola balcanica potrebbe interessare anche la Sicilia centro-orientale. Da giorni l’isola batte i denti con temperature per la verità nella media del periodo, ma che raffrontate al dicembre quasi primaverile danno la percezione di un freddo decisamente più intenso. Ed il peggio, secondo gli esperti, deve ancora arrivare visto che un’altra ondata di gelo è annunciata nella prima decade di febbraio con il termometro in picchiata e temperature di almeno 5-6 gradi sotto la media stagionale. Il brusco abbassamento delle temperature con freddo e gelo notturno danneggiano le coltivazioni di verdure e ortaggi all’aperto ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.

E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del maltempo che conferma la tradizione dei giorni della merla. L’arrivo del grande freddo, sottolinea Coldiretti, colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli che reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta.

La discesa della colonnina di mercurio con il gelo rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che, ricorda Coldiretti, il caldo anomalo lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle dopo un mese di dicembre che aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica, ma l’anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi nel mezzogiorno. Il cambiamento climatico, precisa Coldiretti, si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura, conclude l’organizzazione, è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.

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