Acireale, nuova Tac per diagnosticare il Covid

di Nuccio Sciacca. Importante contributo dell’imaging nel percorso di assistenza al paziente

L’infezione da Covid aggredisce le vie respiratorie e la polmonite è una delle sue principali complicanze che sono spesso evidenziabili con una Tac o una semplice radiografia. E’ infatti possibile vedere una opacità, definita addensamento che è un segno di possibile polmonite Covid dovuta all’infezione in corso che dovrà essere confermata con il tampone. D’altra parte, però, una radiografia o una Tac del torace negativi, cioè senza un addensamento a livello polmonare, non possono escludere a priori l’infezione da Sars-Cov2.

Infatti, nel caso in cui l’infezione da coronavirus colpisca i polmoni, si è notata una correlazione diretta tra evoluzione del quadro radiologico e lo stato di salute del paziente (situazione clinica). In particolare nella fase iniziale del Covid la radiografia è caratterizzata da addensamenti sfumati, nella parte inferiore dei polmoni. Successivamente si può assistere ad un peggioramento clinico del paziente che presenterà tosse e difficoltà respiratoria (dispnea ingravescente) con gli esami che mostreranno una maggiore estensione degli addensamenti a livello polmonare: nella radiografia i polmoni appariranno, per così dire, sempre più ‘bianchi’.

All’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale una nuova Tac è stata acquistata dalla Regione proprio con i fondi per l’emergenza Covid. Si tratta di una strumentazione top di gamma, a 64 strati, munita di intelligenza artificiale, con la quale è stata complessivamente potenziata la capacità di risposta sanitaria del nosocomio acese. “Con questa nuova Tac abbiamo realizzato i percorsi dedicati per la gestione di eventuali casi Covid – spiega il direttore dell’Uoc di Radiologia, Gianfranco Di Fede (nella foto con tutto il team) – la strumentazione viene, inoltre, utilizzata a supporto della quotidiana attività diagnostica del reparto. Per la sua corretta attivazione, secondo i requisiti richiesti dalla casa madre e gli standard di sicurezza”.

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