“Ci hanno chiesto di lasciare il porto di Catania, non lo faremo”

Il capitano della Humanity 1 non cede alle autorità italiane dopo lo sbarco di 144 migranti. A bordo ne restano 35. Arrivata pure la Geo Barents: scendono donne e bambini

CATANIA – “Oggi il nostro capitano Joachim Ebeling è stato contattato dalle autorità affinché lasci il porto con i 35 sopravvissuti. Il nostro capitano ha risposto alla email e ha spiegato che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati”. La ong Sos Humanity, che si trova nel porto di Catania con la propria nave Humanity 1, non cede. “Non posso lasciare il porto di Catania, dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale. I naufraghi rimasti a bordo sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. E’ difficile riuscire a spiegargli quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perché è contro le leggi”, sostiene Ebeling.

Al momento ci sono 35 naufraghi ancora a bordo, “che le autorità italiane sembra non vogliano lasciar sbarcare: sono tutti uomini adulti, senza problemi medici”, riferisce la ong, secondo cui, a seguito dell’ispezione, sarebbero scesi a terra 144 migranti sui 179 che erano a bordo complessivamente. Ai 35, spiega il Viminale, sono stati distribuiti pasti caldi.

E’ stata comunque una notte difficile tra soccorsi e polemiche con una trentina di attivisti che sul molo di Levante hanno gridato e chiesto a gran voce lo sbarco di tutti i migranti a bordo. “A Catania c’è stato uno sbarco selettivo – ha polemicamente twittato il deputato di Verdi e Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro -. Corpi consumati di naufraghi già sfiniti da freddo, stanchezza, traumi e torture sono considerati, per volontà del governo di Giorgia Meloni, degli oggetti. Una vergogna”. In un successivo intervento, Soumahoro rincara la dose: “In questo istante sulla nave un naufrago si è sentito male e non c’è neanche un’ambulanza sul posto. La presidente Giorgia Meloni ha la responsabilità di ogni vita attualmente sospesa su questa nave Sos-Humanity nel porto di Catania. Non potete piegare la vita di esseri umani alle vostre convenienze di Palazzo”. 

Al porto di Catania è arrivata anche la norvegese Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, con a bordo 572 naufraghi. La nave, come riferito dalla ong, ha ricevuto l’ok per la valutazione dei casi di vulnerabilità a bordo: autorizzati a scendere tre donne incinte, 50 minorenni non accompagnati e altri dieci minorenni assieme alle loro famiglie. Restano al largo della costa etnea altre due navi ong: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e l’altra norvegese Ocean Viking, 234 migranti a bordo.

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