Il Boggio Lera incendia il palco

In scena a Catania un Prometeo danzante e fiammeggiante FOTO

Nella storia del teatro non si sarà visto molte volte un Prometeo che si conclude con la musica e il festante battimani ritmato degli spettatori. Ma l’accompagnamento parte spontaneo quando ai giovani attori del liceo Boggio Lera si uniscono nella danza scatenata quelli dello Spedalieri (protagonisti nei giorni scorsi di Antigone) per salutare la fine delle tre serate all’Istituto Ardizzone Gioeni di Catania, all’interno del Music Opera Festival.

L’energia sprigionata dai ragazzi, preparati per mesi dall’associazione culturale Nèon Teatro e diretti da Monica Felloni, è troppo contagiosa per rimanere confinata sul palco dell’incredibile chiostro. I loro corpi – a recitare sono soprattutto le braccia – assumono forme come se fossero acqua dentro un recipiente che si agita. Tra sonorità moderne manipolano i drappi rossi con potenti effetti fiammeggianti; e hanno pure la fortuna del vento che agita i loro capelli come se il movimento facesse parte della coreografia.

Un lavoro straordinario, che si chiude con l’anteprima di un cortometraggio realizzato da Nèon (sempre con la regia di Monica Felloni) sul commovente incontro tattile tra lo scultore non vedente Felice Tagliaferri e il giovane Danilo Ferrari, che parla solo con gli occhi e che alla fine della proiezione, issato sul palco dai ragazzi, si materializza per raccontare le sue emozioni.

Questi gli attori del Boggio Lera, coordinati dalla professoressa Maria Cottone: Grazia Amarù, Romeo Andreani, Livio Andronaco, Eleonora Bisicchia, Eugenia Butera, Marco Celi, Sofia Cerra, Sveva Cienzo, Sofia Corsano, Noemi Cosentino, Sara Costanzo, Roberta Di Paola, Roberta Ferra, Biagio Gagliano, Hawanatu Kamara, Antonio Iannolo, Claudia Liseni, Luigi Magnano San Lio, Leonardo Miatto, Gaetano Ortoleva, Costantino Ragonese, Martina Raineri, Mario Romano, Enrico Schilirò, Noemi Sciacca, Daniele Taranto, Sonia Testa, Francesco Trischitta, Chiara Vita, Fabrizio Vitale.

(le foto sono di Luca Di Prato)

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