Ricerca sul mieloma multiplo al policlinico di Catania

di Nuccio Sciacca. La grave patologia ematologica viene combattuta con la immunoterapia

Il mieloma multiplo è una grave malattia del sangue più frequente negli anziani e infatti l’età media della diagnosi è di circa 70 anni (solo il 2% dei pazienti ha meno di 40 anni). In Italia ogni anno si registrano 5.700 nuovi casi e ogni anno il reparto di Ematologia del Policlinico effettua 100 nuove diagnosi mentre i pazienti seguiti sono oltre 1.400. L’approccio a questi pazienti è di tipo multidisciplinare con il coinvolgimento di altre figure specialistiche come ortopedico, radiologo, terapista del dolore, nefrologo, oculista, cardiologo e medico nucleare. Il reparto sta sviluppando una ricerca per identificare i meccanismi che all’interno del microambiente midollare favoriscono la crescita e ripresa del mieloma multiplo.

In particolare, tra questi meccanismi, è importante per i ricercatori catanesi, individuare la capacità dei tumori di modificare il proprio metabolismo in relazione alle caratteristiche chimiche dell’ambiente circostante sfavorevoli alle cellule del sistema immunitario. L’Ematologia, diretta da Francesco Di Raimondo, è, peraltro, centro di riferimento per il mieloma multiplo e questo studio vede al lavoro, tra gli altri, Alessandra Romano che ha ricevuto dall’International Myeloma Foundation un premio in denaro per azioni di laboratorio mirate a testare la possibilità di risvegliare la funzione del sistema immunitario per limitare la crescita del tumore e ritardare se non, come si spera, evitare la ricomparsa del mieloma dopo il trattamento.

Inoltre, grazie anche a un altro finanziamento del Gimema (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche Maligne dell’Adulto) sarà possibile sviluppare una sperimentazione clinica multicentrica, sempre coordinato dall’Unità di Ematologia del policlinico di Catania, basata sul trattamento individualizzato del mieloma multiplo sulla base della composizione del microbioma e dell’assetto immunologico. In questo panorama di studio svolgono un importante ruolo gli anticorpi farmaco-coniugati che sono l’ultima frontiera dell’immunoterapia contro il mieloma multiplo. Questi farmaci di ultima generazione agiscono come missili teleguidati, progettati cioè per arrivare dritti al tumore con l’obiettivo di eliminarlo.

Il Belantamab-Mafodotin è una di queste armi cosiddette intelligenti, un vero e proprio “cavallo di Troia”. Una volta legatosi alla superficie cellulare, Belantamab entra rapidamente nella plasmacellula e ‘sgancia’ Mafodotin il quale blocca i processi vitali della plasmacellula, provocandone la morte. Con questo farmaco sono stati già trattati 8 pazienti in via sperimentale mentre altri 4 sono stati trattati non appena il farmaco si è reso disponibile in commercio. Dell’ambulatorio fanno parte oltre alla stessa Alessandra Romano, i medici Etta Conticello, Vittorio Del Fabro, Gabriele Sapuppo e Giovanni Schininà, coadiuvati dall’infermiera Carmen Privitera.

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