Neonato abbandonato sta bene: “L’abbiamo chiamato Germano”

Catania. I medici: "Iniziata gara di solidarietà" VIDEO 1-2 - FOTO

CATANIA – “Sta bene, ha passato una notte tranquilla e si sta alimentando. E noi ce lo stiamo coccolando, e continueremo a farlo fino a quando resterà nel nostro reparto per dargli cure, ma anche affetto”. A fornire le prime notizie è Gabriella Tina, primaria dell’Unità operativa complessa di Neonatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima, dove è ricoverato il neonato trovato ieri a Catania con il cordone ombelicale ancora attaccato, avvolto in una coperta dentro una cesta. La dottoressa, Tina, insieme Rita Leocata, responsabile del pronto soccorso pediatrico del Garibaldi Nesima, hanno illustrato ai microfoni dei tg di Antenna Sicilia e Telecolor la situazione del piccolo. [fvplayer src=”https://vimeo.com/714936972″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1441018479-95d310bb60f6a0dcd37a7fb12576fbae58411ac24781130523bfc64889c9cc86-d_1920x1080?r=pad”]

“Dalla visita obiettiva – spiega la dottoressa Tina – il piccolo non mostra alcun problema: ha un buon peso, si sta alimentando. E anche i primi esami ci dicono che tutto è andato bene. Ovviamente faremo accertamenti più approfonditi. Se non avesse dietro la sua storia personale saremmo portati a pensare che è il neonato di un parto come tanti altri”.

Secondo il primario il neonato è venuto al mondo poco prima del ritrovamento. Al piccolo è stato dato un nome ‘provvisorio’: “Guardando il calendario abbiamo visto che ieri era San Germano – spiega la dottoressa Rita Leocata, responsabile del pronto soccorso pediatrico del Garibaldi Nesima – e abbiamo deciso di chiamarlo così, provvisoriamente”. La dottoressa ha spiegato che “si è attivato in parallelo il Tribunale per i minorenni, che in questi casi ha tempi veloci. Il tempo è importante. Nell’attesa ce lo stiamo coccolando. E, senza entrare nel merito, è già iniziata la gara di solidarietà”.

Per quanto riguarda l’abbandono, la dottoressa non si sbilancia: “E’ difficile giudicare, è meglio non farlo, spesso è un atto d’amore verso il proprio figlio e gli altri non riescono a capirlo. Magari la madre ha visto e voluto per il figlio una vita migliore. Non spetta a noi dirlo. E’ vero che oggi è possibile partorire in sicurezza e in assoluto anonimato in ospedale, ma ci sono realtà in questo non conosciuto, oppure c’è paura, magari perché si teme non si venga a sapere lo stesso o per altro. E’ tutto molto complicato. Quindi meglio non giudicare, riservando tutte le attenzioni possibili al neonato”.

I carabinieri di Catania stanno indagando sull’identità della persona che lo ha abbandonato. Al momento non ci sono elementi per identificarla. Il piccolo era dietro un muro diroccato in via Rametta. I carabinieri intervenuti a salvare il piccolo, allertati da una passante, hanno raccontato ai microfoni dei tg di Antenna Sicilia e Telecolor il momento del ritrovamento: “Era avvolto in una coperta sporca di sangue, la gente della zona ce ne ha data un’altra per coprirlo bene e abbiamo aspettato l’arrivo dei sanitari”. [fvplayer src=”https://vimeo.com/714940784″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1441023247-cfef11f47e740f1174f5c9b047794a0a2a30cfd7d2a43c84435cd73275600015-d_1920x1080?r=pad”]

“Dietro questi fatti gravissimi c’è sempre una complessa vicenda umana – ha detto Piercarmine Sica, comandante Reparto Operatico dei Carabinieri di Catania – legata a problematiche economiche, sociali e spesso si inserisce in contesti degradati”.

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