Catania, continua l’assedio ai benzinai

Commissione di garanzia boccia lo sciopero dei camionisti, ma in tutta Italia è psicosi. Fai Sicilia: "Senza risposte dal governo paralisi inevitabile" VIDEO

CATANIA – Mentre la Commissione di garanzia per lo sciopero boccia lo stop dell’autotrasporto italiano proclamato da lunedì prossimo a livello nazionale, a Catania continuano le code di auto e moto alle stazioni di servizio, con il gasolio e la benzina venduti mediamente a oltre due euro e 25 centesimi. Le file di vetture in sosta per fare carburante hanno creato problemi alla viabilità, con traffico fortemente rallentato nelle zone vicine alle stazioni di servizio e, in particolare, alla circonvallazione. Alcuni rifornimenti hanno chiuso per la mancanza di carburanti. [fvplayer src=”https://vimeo.com/687453216″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1392623783-03642ca531394719aa3ca166e2f1b6a565731dd762b127c232b71840e7001781-d_1920x1080?r=pad”]L’assalto all’approvvigionamento di carburante fa seguito anche alla protesta annunciata dai benzinai contro il caro prezzi: da lunedì prossimo resteranno aperti mattina e pomeriggio, ma terranno al buio gli impianti self service durante il servizio notturno. In questi giorni l’annuncio dello sciopero dei camionisti, con conseguente blocco delle merci (soprattutto dei prodotti alimentari e del carburante) ha provocato in tutta Italia la corsa all’acquisto di pasta, zucchero, farina, olio e riso, con file di auto alle pompe di benzina, con delle vere e proprie scene da psicosi collettiva. A Trasportounito-Fiap la Commissione di garanzia per lo sciopero ha inviato un’informativa segnalando il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni” e richiamando “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”. 

Intanto, la maggior parte delle sigle sindacali degli autotrasportatori si sono date appuntamento domani a Enna per concordare insieme modalità, tempi e luogo delle manifestazioni di protesta. Lunedì 14 su invito di Unatras, in molti lasceranno i mezzi nei piazzali aspettando l’esito della convocazione del 15 marzo al ministero. La proposta della maggior parte delle imprese siciliane è di creare dei punti di sensibilizzazione nei seguenti luoghi: porto di Palermo, porto di Catania, casello di Tremestieri, autostrada Ct-Me all’altezza di San Gregorio, raffineria di Augusta, raffineria di Milazzo. Tali punti di sensibilizzazione saranno permanenti fino a che il governo non troverà le soluzioni adeguate al caro carburanti.

Gli autotrasportatori, inoltre, accolgono la proposta pervenuta da commercianti, agricoltori, pescatori e allevatori di costituire un tavolo congiunto e chiedere al governo di adottare tutte le misure necessarie per abolire lo squilibrio socio-economico tra la Sicilia e il resto d’Italia, l’assemblea avverrà il 16 marzo a Palermo. “Sono molto preoccupato per la situazione che si è creata dovuta ai costanti aumenti del carburante che non ci permette più di lavorare e per il panico che si sta diffondendo tra la popolazione – ha dichiarato Salvatore Bella, segretario di Fai Sicilia -, da giorni ormai vengono svuotati gli scaffali dei supermercati e si fa incetta di carburante. Se il 15 marzo alla riunione col governo dovesse venir fuori un nulla di fatto, prevedo l’esaurimento delle scorte alimentari e carburanti e, con lo stop dei tir che sono fermi nei piazzali, la paralisi della nazione sarà inevitabile”.

 

 

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