Bombe a Kiev, morti due bambini

In fuga dall'Ucraina 1,5 milioni di persone. Anche Erdogan parla con Putin

Sono ripresi nella mattinata di oggi pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest di Kiev e l’impatto delle esplosioni è stato sentito da team della Cnn a Kiev e nell’area a sud-ovest della città. Due colpi di mortaio hanno colpito un checkpoint installato per consentire l’ingresso di civili in città dalla periferia. Si ha al momento indicazione di tre morti da parte delle autorità ucraine, due sarebbero bambini, riferisce la Cnn.

Per la seconda volta nelle ultime 48 ore è stata sospesa poco dopo il suo inizio l’evacuazione dei civili da Mariupol, secondo quanto racconta la Croce Rossa, che parla di ‘scene devastanti di soffrenza umana’. Volodymyr Zelenszy ha reso noto che è stato distrutto l’aeroporto di Vinnytsia nel centro dell’Ucraina da razzi russi. Il presidente ha poi detto che i nemici si preparano a bombardare il porto di Odessa. 

Sono oltre 1,5 milioni i rifugiati che hanno già lasciato l’Ucraina negli ultimi 10 giorni, spiega l’Unhcr, secondo cui questa “è la crisi di profughi più veloce in Europa dalla Seconda guerra mondiale”. In Polonia si registra un nuovo record di rifugiati: in 24 ore ne sono arrivati 129 mila, in totale ne sono stati accolti oltre 922 mila. In Italia ne sono arrivati 14.237. In 24 ore sono oltre 3 mila; cifra che segnala un aumento del flusso.

Sempre in mattinata è stato diffuso un nuovo video di Zelensky con un discorso al suo popolo con il quale ha elogiato le molte forme di resistenza delle persone e ha definito il suo paese “una superpotenza dello spirito”. Il Paese, ha detto in un video, si è espresso al “massimo delle sue possibilità”.

Si moltiplicano i colloqui telefonici tra i leader mondiali per tentare di far prevalere la diplomazia alle bombe. In mattinata quello Putin-Erdogan durante il quale il presidente turco ha detto che è necessario “garantire il cessate il fuoco, aprire i corridoi umanitari e firmare il trattato di pace”. Il premier israeliano Bennett oggi ha riparlato con Zelensky, dopo il blitz a Mosca e a Berlino, sempre per “favorire il dialogo fra le parti”. Israele si prepara anche ad accogliere ebrei da Ucraina e Russia che secondo le stime potrebbero essere fino 100 mila.

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ha brevemente attraversato la frontiera ucraina dopo aver incontrato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ha annunciato che gli Stati Uniti “lavorano attivamente” per un accordo con la Polonia per l’invio di jet da guerra all’Ucraina.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi ha seguito la messa all’aperto sul sagrato di Santa Sofia a Roma, ha assicurato che “faremo tutto quello che si può” incontrando Don Marco Yaroslav Semehen, sacerdote presidente dell’ Associazione religiosa “Santa Sofia” per i cattolici ucraini. Il papa durante l’Angelus ha confermato che la Santa Sede è disposta di “fare di tutto, a mettersi in servizio per questa pace” ribandendo che ‘la guerra è una pazzia” e ha implorato “fermatevi per favore, guardate questa crudeltà”. Francesco ha anche chiesto che vengano assicurati “davvero i corridoi umanitari e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti” e non ha mancato di ringraziare “anche le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita”.

Anche in Russia proseguono le manifestazioni di protesta contro la guerra, dove il pugno duro del Cremlino continua a colpire. Sono infatti almeno 1.000 le persone arrestate oggi in manifestazioni svolte in una trentina di città in Russia, secondo l’ong Ovd-Info. Stando alla stessa fonte, dal 24 febbraio, data d’inizio delle operazioni militari, i manifestanti arrestati in Russia sono circa 10 mila. L’oppositore russo Alexeï Navalny ha lanciato un appello ai russi affinché scendano ogni giorno in piazza per chiedere la pace.

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