“Regione al fianco degli autotrasportatori siciliani”

Musumeci incontra i lavoratori al casello di San Gregorio: "Intervenga il governo Draghi, essere isola ci costa 6,5 miliardi l'anno" FOTO - VIDEO

CATANIA – “Ribadiamo l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani. La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia”. Lo ha affermato l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana, Marco Falcone, a margine del tavolo al PalaRegione di Catania convocato con le rappresentanze degli autotrasportatori dell’Isola in sciopero da due giorni.

“Abbiamo riunito la categoria – aggiunge Falcone – per approfondirne ancora le ragioni e per formulare un ulteriore appello per una scelta di responsabilità che possa mitigare la protesta. È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia. Il governo Musumeci, per altro verso, conferma i dieci milioni di contributo che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina”.[fvplayer src=”https://vimeo.com/680919876″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1380209442-85275ff5672c0bb87e6ea8c3fd3126955e1aa7f9b651b53d1bf55bbac16219a3-d_1920x1080?r=pad”]

Nel pomeriggio il governatore Nello Musumeci, si è recato al casello di San Gregorio di Catania, sulla A18, per incontrare i camionisti in presidio permanente contro il caro carburanti e rassicurarli sull’impegno della Regione: FOTO. “Il governo della Regione Siciliana può adottare, e lo sta facendo, alcune iniziative che solo parzialmente posso costituire un ristoro per questa categoria essenziale per la mobilità delle merci, ma eppure tenuta fuori da ogni agenda politica di ogni governo”, ha detto il presidente della Regione.

“Noi abbiamo previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro a sostegno della categoria – ha aggiunto Musumeci – abbiamo previsto un intervento sul credito di imposta per l’attraversamento dello Stretto e di chiedere al governo nazionale di riconoscere non dieci, ma dodici ore di diritto alla guida, perché per circa due ore l’autista non è alla guida mentre attraverso lo Stretto, e questa è un’esigenza sulla quale non possiamo retrocedere di un centimetro”.

“E c’è l’esigenza di capire, presto – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana – cosa vuol fare il governo nazionale. Le richieste degli autotrasportatori in Sicilia sono leggermente diverse rispetto alle altre, pur legittime, regioni meridionali perché la nostra insularità comporta un ulteriore danno, oltre a quello già esistente. Essere isola alla Sicilia costa alla nostra economia 6,5 miliardi di euro l’anno. Tutto questo non può non essere tenuto in considerazione dal governo Draghi, verso il quale continuiamo ad avere grande rispetto. Ma a ogni domanda deve esserci una risposta, possibilmente positiva”.

“Dobbiamo evitare una guerra tra poveri: l’autotrasporto per la merce è l’ultimo anello della filiera e il governo Draghi farebbe bene a darsi una morsa”, ha aggiunto Musumeci. A Giuseppe Richichi, presidente dell’Aias il governatore ha chiesto “la possibilità di “allentare la morsa ai caselli per evitare ulteriori danni e disagi”, ma, ha osservato Musumeci, “mi dicono che il problema non è più soltanto siciliano, ma nazionale”. Musumeci ha annunciato di avere “chiesto al ministro dei Trasporti Giovannini un incontro in tempi assolutamente celeri”. “Aspettiamo fino a domani – ha concluso – altrimenti con l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, e una delegazione di autotrasportatori andremo a Roma e non ci muoveremo fino a quando non saremo ricevuti”.

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